May December

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti.
Tematica
Abusi sui minori, Cinema nel cinema, Cronaca, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Mass-media, Matrimonio - coppia, Media, Politica-Società, Psicologia, Violenza
Genere
Drammatico, Psicologico, Thriller
Regia
Todd Haynes
Durata
113'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
May December
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Samy Burch
Fotografia
Christopher Blauvelt
Musiche
Marcelo Zarvos
Montaggio
Affonso Gonçalves
Produzione
Natalie Portman, Sophie Mas, Christine Vachon, Pamela Koffler, Grant S. Johnson, Tyler W. Konney, Jessica Elbaum, Will Ferrell. Casa di produzione: MountainA, Gloria Sanchez Productions, Killer Films.

In Concorso al 76° Festival di Cannes (2023), candidato agli Oscar96 per la miglior sceneggiatura originale

Interpreti e ruoli

Natalie Portman (Elizabeth Berry), Julianne Moore (Gracie Atherton-Yoo), Charles Melton (Joe Yoo), Cory Michael Smith (Georgie Atherton), Elizabeth Yu (Mary Yoo), Gabriel Chung (Charlie Yoo), Piper Curda (Honor Yoo), D.W. Moffet (Tom Atherton), Lawrence Arancio (Morris)

Soggetto

Stati Uniti, Elizabeth è una nota attrice che sta preparando il suo nuovo film. Si reca in Georgia per incontrare Gracie, cinquantenne protagonista di un scandaloso fatto di cronaca avvenuto vent’anni prima: una relazione con il giovane studente delle medie Joe, per la quale venne incriminata per abusi sui minori. Tempo dopo, calmata la bufera giudiziaria e con la maggiore età del ragazzo, Gracie e Joe si sono sposati e hanno formato una famiglia. A vent’anni di distanza, Elizabeth è interessata a farne un film, così trascorre del tempo con la coppia cercando di approfondirne la storia e gli aspetti psicologici. Il problema è che la sua presenza suscita tensioni, frantumando silenzi e rimossi…

Valutazione Pastorale

Ai recenti Academy Awards correva per la statuetta di miglior sceneggiatura originale, firmata da Samy Burch. Parliamo del nuovo acuto e sfidante film di Todd Haynes, “May December”, autore statunitense che si è imposto per titoli complessi ed enigmatici come “Lontano dal paradiso” (2002), “Io non sono qui” (2007), “Mildred Pierce” (2011, miniserie) e “La stanza delle meraviglie” (2017). Con “May December” – al cinema con Lucky Red – Haynes si confronta con un chiacchierato e insidioso fatto di cronaca americano: la vicenda di un’insegnante che ha avviato una relazione con un giovane minorenne. Il film ha come protagoniste due attrici maiuscole, le Premio Oscar Natalie Portman e Julianne Moore. Accanto a loro il giovane in ascesa Charles Melton. La storia. Stati Uniti, Elizabeth (Portman) è una nota attrice che sta preparando il suo nuovo film. Si reca in Georgia per incontrare Gracie (Moore), cinquantenne protagonista di un scandaloso fatto di cronaca avvenuto vent’anni prima: una relazione con il giovane studente delle medie Joe, per la quale venne incriminata per abusi sui minori. Tempo dopo, calmata la bufera giudiziaria e con la maggiore età del ragazzo, Gracie e Joe si sono sposati e hanno formato una famiglia. A vent’anni di distanza, Elizabeth è interessata a farne un film, così trascorre del tempo con la coppia cercando di approfondirne la storia e gli aspetti psicologici. Il problema è che la sua presenza suscita tensioni, frantumando silenzi e rimossi… “La storia sobbolliva di un’ambiguità morale e narrativa – spiega il regista Haynes – che, in un film, avrebbe coinvolto lo spettatore (…). Oltre ad essere del materiale estremamente avvincente, il progetto mi ha fornito l’opportunità tanto attesa di lavorare con Natalie Portman – per innescare il vortice riflessivo di un’attrice che interpreta un’attrice – e come se questo non bastasse, di porla accanto a Julianne Moore nel ruolo feroce e imperscrutabile di Gracie”. “May December” è un film complicato da maneggiare, di certo virato sui toni ombrosi. Alla base c’è un fatto di cronaca, che già dalle premesse manifesta tutta la sua problematicità: una famiglia che si forma a partire da un abuso, dalla relazione di una donna adulta con un preadolescente. Il regista Haynes, che ha mestiere e una chiara marca stilistico-narrativa, non si è ovviamente limitato a una narrazione piana, ma al contrario ha costruito un fumoso e intenso racconto psicologico. Un duello al femminile, un dilemma morale, dai riverberi artistici: le citazioni vanno da “Eva contro Eva” a molti titoli di Ingmar Bergman. Il fatto di cronaca sembra scivolare quasi in secondo piano, “depotenziato”, perché tutto si gioca nel dialogo composto e feroce tra Elizabeth e Gracie, tra l’attrice hollywoodiana pronta a vampirizzarne la storia per fini di scena, e la donna che ha commesso un reato raccontandolo però al mondo come un atto di “incolpevole” e incontrollabile amore. Lo spettatore si perde così nei cunicoli della trama, ma soprattutto nei tornanti dell’animo delle due protagoniste. Un film sfidante dal punto di vista morale, che affascina soprattutto per la regia e le interpretazioni di livello, un po’ meno per l’impianto del racconto: una asettica dissezione psicologica di un legame nato su un terreno inappropriato. Film complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per la complessità e delicatezza dei temi in campo, il film richiede un pubblico adulto.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV