MEMENTO

Valutazione
Discutibile, violento
Tematica
Malattia, Mass-media, Psicologia
Genere
Thriller
Regia
Christopher Nolan
Durata
114'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Memento
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Christopher Nolan basato su un romanzo breve di Jonathan Nolan
Musiche
David Julyan
Montaggio
Dody Dorn

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: basato su un romanzo breve di Jonathan Nolan - Scenegg.: Christopher Nolan - Fotogr.(Scope/a colori): Wally Pfister - Mus.: David Julyan - Montagg.: Dody Dorn - Dur.: 114' - Produz.: Suzanne Todd e Jennifer Todd.

Interpreti e ruoli

Guy Pearce (Leonard), Carrie Ann Moss (Natalie), Joe Pantoliano (Teddy), Mark Boone Junior (Burt), Russ Fega (cameriere), Joria Fox (moglie di Leonard), Stephen Tobolowsky (Sammy), Kimberly Campbell . (Blonde)

Soggetto

Leonard Shelby indossa abiti molto costosi, guida una jaguar berlina, ma vive in un anonimo alberghetto pagando in conti con grossi rotoli di contanti. La sua unica preoccupazione é quella di rintracciare e punire l'uomo che ha violentato e ucciso sua moglie. L'impresa é resa difficile dal fatto che Leonard soffre di una rara malattia: una incurabile forma di perdita della memoria. Nonostante sia in grado di ricordare dettagli della propria vita prima di quel fatto, Leonard non ricorda invece niente di ciò che è accaduto quindici minuti prima. Per evitare questo inconveniente, Leonard ha pensato di tenere a mente quello che dice e quello che fa attraverso fotografie, cartelline, tabelle, tatuaggi e altre consuetudini che rimpiazzano la memoria e gli permettono di fissare spazio e tempo delle azioni. Ecco allora Leonard entrare a contatto con Natalie, una donna incontrata in un bar, e poi con Teddy, che dice di volerlo aiutare. Ma una soluzione per Leonard é impossibile: ogni suo gesto lo conduce infatti a ritroso, e Teddy gli dice: "Ti sei creato un puzzle che non puoi risolvere".

Valutazione Pastorale

L'indagine e la vendetta sono solo pretesti per mettere insieme un thriller dai tratti inediti e inconsueti. La storia infatti non procede dall'inizio verso la fine ma a blocchi che vanno a ritroso, con i fatti seguenti che in realtà vengono 'prima' di quelli appena visti. La narrazione é quindi del tutto stravolta, anzi capovolta, a vantaggio di una diversa utilizzazione dei dialoghi, degli ambienti, degli oggetti. Il tempo rifluisce e scorre nel ritmo del viaggio mentale di una persona attraverso il caos derivato dalla perdita della memoria. Se a questo si aggiunge che alcune fasi si svolgono in bianco e nero, e in altre è utilizzato il colore, si ha a sufficienza l'idea che si tratti soprattutto di una esercitazione stilistica sulle variazioni del genere 'thriller'. L'esperimento ha momenti sicuramente curiosi e passaggi in cui il sovrapporsi della malattia del protagonista alla 'malattia' del raccontare ha esiti suggestivi. Ma al di là di quest'attenzione linguistico/formale, il film non rinuncia a sequenze forti e non sempre motivate, a situazioni scabrose e gratuite. Dal punto di vista pastorale quindi, detto che certo la visione si indirizza ad un pubblico motivato e appassionato, il film è da valutare come discutibile, e violento nei gesti e nell'azione. UTILIZZAZIONE: il film non é da consigliare per la programmazione ordinaria. Come detto, si può indirizzare a spettatori motivati, appassionati del thriller, o studiosi di linguaggio cinematografico. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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