
Interpreti e ruoli
Alessandro Gassmann (Davide), Isabella Ragonese (Katia), Rossy De Palma (Zia Rock), Francesco Gheghi (Jack), Lorenzo Sisto (Gio), Arianna Becheroni (Arianna), Roberto Nocchi (Vitto), Gea Dall'Orto (Chiara), Mariavittoria Dallasta (Alice), Saul Nanni (Brune)
Soggetto
Jack accoglie con entusiasmo la notizia che presto avrà un fratello, ne sceglie lui stesso il nome, Giovanni; ma Gio è “speciale”: ha la sindrome di Down…
Valutazione Pastorale
Il film, diretto dall’esordiente Stefano Cipani e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Giacomo Mazzariol (che ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Fabio Bonifacci), racconta la storia di una famiglia normale con un figlio “speciale”, Gio, affetto dalla sindrome di Down. E lo fa, come il romanzo, principalmente dal punto di vista del fratello maggiore Jack. È lui il vero protagonista della storia: ha aspettato tanto questo fratello che i genitori gli hanno presentato come “dotato di poteri speciali”, ma crescendo si rende conto che non è il “supereroe” di cui i genitori gli avevano parlato e i suoi comportamenti bizzarri e imprevedibili, le attenzioni e la cura di cui ha costantemente bisogno, diventano, per un adolescente alle prese con il primo anno di liceo e la prima cotta, un peso insostenibile. Jack (molto efficacemente interpretato da Francesco Gheghi) arriva così a negarne l’esistenza di fronte ai nuovi amici del liceo e ad Arianna. Le bugie, si sa, hanno le gambe corte e ben presto Jack sarà “costretto” a dire la verità: lo scoprirsi comunque amato dai genitori e accettato per quello che è dagli amici gli faranno comprendere e accogliere fino in fondo Gio, la sua vitalità e il suo particolarissimo modo di vedere il mondo. Il film è lieve e profondo al tempo stesso. I problemi quotidiani che vive questa famiglia – peraltro molto unita e solare –, dalla solitudine all’abbandono che spesso sperimenta da parte di amici (imbarazzati) e istituzioni (praticamente inesistenti), non vengono nascosti, ma non sono il focus principale sul quale si muove il film. Il regista, muovendosi sul binario del romanzo, si accosta alla disabilità in maniera rispettosa e garbata, con uno sguardo fresco e giovanile; vengono evitati prevedibili stereotipi e generalizzazioni, anche se la narrazione non è sempre compatta. Nel complesso “Mio fratello rincorre i dinosauri” è un racconto che alterna momenti umoristici a sguardi più asciutti, realistici, ispirandosi a una storia vera. Dal punto di vista pastorale il film è da valutare consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare nella programmazione ordinaria e per un pubblico adolescenziale e giovanile, con la presenza di educatori, per riflettere su temi quali la famiglia, la disabilità e l’amicizia.