Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Nico Carrato, Primo Giroldini, Gianfranco Pannone - Fotogr.(Normale/a col-B&N): Pierpaolo Pessini - Mus.: Daniele Furlati - Montagg.: Nicola Tasso - Dur.: 80' - Produz.: Primo Giroldini e Giovanna Beghi.

Soggetto

Cesare Zavattini e la bassa Reggiana, reciprocità, storia, memoria, cinema, passato e futuro...

Valutazione Pastorale

Cesare Zavattini e la Bassa Reggiana. In questa zona di terre ampie e fruttuose, lo scrittore ha avuto modo di far crescere una ricchezza reciproca, nata dal territorio e formatasi sugli umori della campagna, sui sapori di abitanti pronti alla fatica e alle rinunce. "Mondo Za" non è un documentario su Zavattini ma che semmai prende ispirazione da Zavattini, tenendo ferma sia pure di sfondo la capacità dello scrittore di leggere gli umori e i sapori di quei luoghi. Molte sceneggiature di Za procedono all'insegna di una poetica che nasce e finisce direttamente sul territorio. La regia di Pannone osserva e apre lo sguardo sulle persone, sugli abitanti, che coglie nel loro infaticabile dinamismo. Si parla molto del passato, ma non c'è nostalgia, si guarda al presente e se analizzano i possibili sviluppi, si ragiona sul futuro rappresentato da due musicisti di colore provenienti dal Ghana e già integrati. Quella terra è fatta così: semplice e dura, dolce e serena, capace di chiedere sacrifici e di restituire doni preziosi. Regalando positività ed entusiasmo: come Zavattini, artista eclettico, imprevedibile, vulcanico, in grado di lasciare impronte forti nel cinema e nella storia nazionale facendo salire i poveri sulla scope da favola di "Umberto D". Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio alla riflessione su molti argomenti: campagna, storia, memoria, politica, società civile, incontri multiculturali.