La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Prime Video di Amazon
Interpreti e ruoli
Fabrizio Bentivoglio (Carlo Monterossi), Diego Ribon (Sov. Tarcisio Ghezzi), Donatella Finocchiaro (Lucia), Martina Sammarco (Nadia Federici), Luca Nucera (Oscar Falcone), Tommaso Ragno (Carella), Carla Signoris (Flora De Pisis), Maria Paiato (Katia Sironi), Michele Bravi (Manuel Macchi), Maurizio Lombardi . (Il socio), Gabriele Falsetta (Il biondo), Beatrice Schiros (Cristina Gregori), Marina Occhionero (Sannucci), Ilir Jacellari (Clinton)
Soggetto
Milano oggi. Carlo Monterossi è autore Tv di successo. A seguito di strane circostanze viene coinvolto in una serie di delitti e si ritrova, suo malgrado, a fare da detective affiancato da i suoi fidati due collaboratori, Nadia e Oscar, sempre un passo avanti al sovrintendente Tarcisio Ghezzi...
Valutazione Pastorale
Alla Palomar crime e poliziesco sono di casa. In questo sono assolutamente maestri, e si nota. La casa di produzione di riuscite serie quali “Maltese”, “I delitti del BarLume” e “Màkari”, ma soprattutto del cult “Il commissario Montalbano”, ha realizzato per Prime Video “Monterossi”, 6 episodi tratti dai romanzi di Alessandro Robecchi. Alla regia c’è il brillante Roan Johnson – suoi sono i film “Fino a qui tutto bene” (2014), “Piuma” (2016) come pure gli adattamenti Tv dei romanzi storici di Andrea Camilleri per il ciclo “C’era una volta Vigata” (2018-20) –, che si è appassionato ai racconti di Robecchi e a quel suo protagonista Carlo Monterossi, un riluttante autore Tv di successo, colto e raffinato, amante di Bob Dylan, dall’autoironia ammaliante. A seguito di strane circostanze Monterossi incontra le vie del crimine, e si ritrova suo malgrado a fare da detective tra le strade di Milano e dintorni. Un investigatore improvvisato che si muove accanto alla Polizia, con cui va d’accordo a corrente alternata. Gli episodi portano sullo schermo i romanzi “Questa non è una canzone d’amore” e “Di rabbia e di vento”.
Se Roan Johnson (anche sceneggiatore con Davide Lantieri e lo stesso Robecchi) convince per la sua regia ricercata, fumosa, marcata da tensione e da lampi di umorismo sagace, a dare sostanza e amalgama al tutto è Fabrizio Bentivoglio. L’attore sagoma infatti Carlo Monterossi con grande raffinatezza e divertimento, in ogni suo sguardo spaesato o stropicciato. Bentivoglio è di certo Monterossi, non ci sono dubbi. E lo dice espressamente anche il regista: “c’era solo un attore (…) che poteva avere quello sguardo beffardo ma caldo, malinconico ma curioso, severo ma ironico: Fabrizio Bentivoglio”. E pazienza se a volte la narrazione appare incedere con lentezza o se alcune svolte narrative risultano poco convincenti: la forza di “Monterossi” risiede nello stile di regia di Roan Johnson e nell’interpretazione cult di Bentivoglio, assolutamente magnetica, da applausi. Dal punto di vista pastorale “Monterossi” è complessa, problematica e per dibattiti, indicata per un pubblico adulto.
Utilizzazione
La serie è indicata per un pubblico adulto capace di gestire le dinamiche del racconto crime con l'umorismo acuto del personaggio.