Ms. Marvel

Valutazione
Consigliabile, Semplice, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Fumetti- Graphic novel, Male, Media, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Potere, Rapporto tra culture, Scuola, Tematiche religiose
Genere
Azione, Commedia, Fantastico, Sentimentale
Regia
Bisha K. Ali
Durata
Stagione 1, 6 episodi da 45'-50'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Ms. Marvel
Distribuzione
Disney+
Soggetto e Sceneggiatura
Bisha K. Ali
Fotografia
Carmen Cabana, Robrecht Heyvaert, Jules O'Loughlin
Musiche
Laura Karpman
Montaggio
Nona Khodai, Sushila Love, Emma McCleave
Produzione
Bisha K. Ali, Victoria Alonso, Sana Amanat, A.C. Bradley, Matthew Chauncey, Louis D'Esposito, Kevin Feige, Matthew Spiegel, Freddy Syborn, Sabir Pirzada, Chris Lowenstein. Casa di produzione: Marvel Studios, Disney

La miniserie è in distribuzione sulla piattaforma Disney+

Interpreti e ruoli

Iman Vellani (Kamala Khan), Matt Lintz (Bruno Carrelli), Zenobia Shroff (Muneeba Khan), Mohan Kapur (Yusuf Khan), Saagar Shaikh (Amir Khan), Nimra Bucha (Najma), Yasmeen Fletcher (Nakia), Rish Shah (Kamran), Alysia Reiner (Agente Deever ), Laurel Marsden (Zoe)

Soggetto

La liceale Kamala, proveniente da una famiglia pachistana di religione musulmana, che fantastica sugli eroi della Marvel. Il suo personaggio preferito è proprio Captain Marvel/Carol Danvers, eroina femminile che ha salvato gli Avengers da morte certa per mano di Thanos. A lei Kamala guarda come modello di affermazione e libertà femminile, di successo e indipendenza. Vorrebbe prendere parte a un evento cosplay insieme al migliore emico Bruno, ma i genitori Muneeba e Yusuf si oppongono, in apprensione per i rischi che potrebbe correre e soprattutto per il paventato deragliamento morale. All’insaputa dei suoi cari, però, Kamala partecipa all’evento indossando il costume che si è cucita da sola; a questo aggiunge un grande bracciale dorato trovato in soffitta, che inaspettatamente rivela poteri speciali…

Valutazione Pastorale

Due titoli bussola: “Sognando Beckham” (“Bend It Like Beckham”, 2002) e “Non ho mai…” (“Never Have I Ever”, dal 2020). Tracciati narrativi che ci aiutano a cogliere il fenomeno “Ms. Marvel”, miniserie Marvel-Disney ideata da Bisha K. Ali, che mette a tema i sogni e i tormenti di una giovane asiatica, naturalizzata in un Paese occidentale. Anzitutto in “Sognando Beckham” di Gurinder Chadha lo sfondo è quello della società inglese e la protagonista Jess (Parminder Nagra) è una ragazza indiana che i genitori vorrebbero sistemata in un buon matrimonio organizzato, mentre lei desidera mettere da parte gli abiti tradizionali e giocare a calcio, sulle orme del suo mito David Beckham. Un film apripista per i temi della vorticosa società globale. La seconda proposta, “Non ho mai…”, è una serie brillante “teen” targata Netflix e firmata dalla comica Mindy Kaling: è il percorso dell’adolescente Devi (Maitreyi Ramakrishnan), quindicenne di origini indiane che frequenta un liceo statunitense, alle prese con le fibrillazioni emotive e sentimentali tipiche dell’età, frenata dal rigido perimetro imposto dalla madre, appena rimasta vedova, preoccupata per l’eccessiva “contaminazione” culturale della figlia. Un ulteriore tassello lo pone ora “Ms. Marvel”, che ci presenta la vicenda della liceale Kamala (Iman Vellani), proveniente da una famiglia pachistana di religione musulmana, che fantastica sugli eroi della Marvel. Il suo personaggio preferito è proprio Captain Marvel/Carol Danvers, eroina femminile che ha salvato gli Avengers da morte certa per mano di Thanos. A lei Kamala guarda come modello di affermazione e libertà femminile, di successo e indipendenza. Vorrebbe prendere parte a un evento cosplay insieme al migliore emico Bruno (Matt Lintz), ma i genitori Muneeba e Yusuf (Zenobia Shroff e Mohan Kapur) si oppongono, in apprensione per i rischi che potrebbe correre e soprattutto per il paventato deragliamento morale. All’insaputa dei suoi cari, però, Kamala partecipa all’evento indossando il costume che si è cucita da sola; a questo aggiunge un grande bracciale dorato trovato in soffitta, che inaspettatamente rivela poteri speciali… E la storia sconfina nel fantastico. Con “Ms. Marvel” la Disney centra più di un obiettivo. Anzitutto si assicura una linea di sviluppo del Marvel Cinematic Universe, uno spin-off che sfonda la barriera tra supereroi e lettori-spettatori: il passo tra la poltrona e la scena è compiuto. Ancora, nella cornice di un racconto di matrice fantastica, declinato con colori, atmosfere e dinamiche assolutamente pop (a cominciare dal brano-bandiera di The Weeknd, “Blinding Lights”), si registra un’incursione realistica nel mondo della società statunitense (e non solo), uno sguardo sulle dinamiche di integrazione e inclusione in un panorama ormai diffusamente multiculturale e multireligioso. A questo si lega il desiderio di una giovane musulmana di potersi comportare come i suoi pari, rispettando i valori familiari-identitari ma al contempo padrona di scegliere da sé il proprio presente-domani. Kamala sogna di essere libera, e di avere quella possibilità di poter indossare almeno per un giorno la maschera da eroe. Un sogno di spensieratezza. Sei episodi in tutto per “Ms. Marvel”, con una partenza è di certo molto buona, intrigante e carica di valide premesse; a ben vedere lo svolgimento non risulta sempre compatto, rischiando scivolamenti dispersivi, ma nel complesso è un prodotto valido, indirizzato a un pubblico adolescente e familiare. “Ms. Marvel” è una miniserie consigliabile, semplice e adatta per dibattiti.

Utilizzazione

Miniserie indicata per un pubblico familiare, dai preadolescenti in su.

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