MY NAME IS TANINO

Valutazione
Accettabile, brillante**
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia, Giovani, Politica-Società
Genere
Commedia
Regia
Paolo Virzì
Durata
107'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Francesco Bruni, Francesco Piccolo, Paolo Virzì Paolo Virzì
Musiche
Carlo Virzì
Montaggio
Jacopo Quadri

Orig.: Italia (2002) - Sogg.: Paolo Virzì - Scenegg.: Francesco Bruni, Francesco Piccolo, Paolo Virzì - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Carlo Virzì - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 107' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori.

Interpreti e ruoli

Corrado Fortuna (Tanino), Rachel McAdams (Sally), Frank Crudele (Angelo Maria Li Causi), Jessica De Marco (Angelina), Mary Long (Santa Li Causi), Beau Starr (Omobono), Lori Hallier (Leslie Garfield), Barry Flatman (mister Garfield), Licinia Lentini (Marinella), Don Franks (Chinawsky)

Soggetto

Da New York il ventenne Tanino, studente con l'ambizione di fare cinema, racconta via e-mail in Sicilia all'amico Giuseppe tutte le rocambolesche vicende che lo hanno condotto fin lì. Partito dall'Italia, è arrivato a Seaport, cittadina del New England, con il pretesto di restituire la m.d.p. a Sally, la ragazza americana conosciuta al mare. Accolto in casa, in breve, dopo incomprensioni ed equivoci, ha mandato all'aria l'apparente serenità della famiglia di lei, facendo emergere una relazione tra la mamma e lo zio. Riconosciuto dalla famiglia Li Causi, un numerosissimo gruppo di compaesani lì emigrati e arricchiti, non fa in tempo a sistemarsi che viene presentato alla grassa figlia del sindaco italoamericano Omobono e a lei destinato in matrimonio. All'ultimo momento si ribella, scappa, arriva a New York, incontra in un cinema Chinawsky, anziano e misconosciuto maestro dei filmaker, lo accompagna a casa (e qui nella notte scrive all'amico, cosìcché si torna all'inizio). La mattina dopo si accorge che è morto. Arrestato su denuncia per oltraggio della figlia del sindaco Omobono, viene liberato grazie all'intervento di Li Causi (che Tanino ora ricorda come mandante dell'omicidio del padre) ma viene espulso dagli Stati Uniti. Sull'aereo che lo riporta in Italia, comincia a buttare giù una sceneggiatura sui fatti che gli sono accaduti.

Valutazione Pastorale

Nonostante abbia dovuto completarlo nel pieno del caos produttivo legato al fallimento di Vittorio Cecchi Gori, anche in questo film Paolo Virzì conferma le doti di lucidità, fantasia, compattezza narrativa che ne fanno il continuatore ideale della migliore commedia italiana. E' infatti ispirandosi a quella lezione (ai registi ma anche agli sceneggiatori) che Virzì riesce a toccare più registri (il comico, il grottesco, il malinconico, il drammatico) e a fonderli in quella idea di commedia dove si ride amaramente e si piange accennando ad un sorriso, dove si aprono squarci di realismo e subito dopo si sviene e ci si solleva in volo per astrarsi dalla realtà. "Un film buffo, strampalato, un inno alla sfrontatezza e alla stupidità -dice Virzì- ...Tanino é il tipico eroe da viaggio rocambolesco...Si rifà allo stile romanzesco del film d'avventura". Il racconto in effetti fluisce ininterrotto in un'atmosfera da favola aiutata dalla voce f.c. narrante. E forse solo alla fine ci si accorge che, mentre scorrevano le immagini, Virzì ha seminato una serie di acute osservazioni sulle illusioni di una generazione 'impegnata', sul malcostume e le cattive abitudini, sul sogno americano che magari non esiste, o non è per tutti, e può finire su un aereo che ti riporta a casa. Costruito su sensazioni ed emozioni come bagaglio di una vita da acquisire nell'età giovanile, il film esprime rispetto per i personaggi, e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come esempio di commedia italiana del terzo millennio ben curata e di sostanza.

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