NATALE A NEW YORK

Valutazione
Inconsistente, grossolanità
Tematica
Il comico
Genere
Farsesco
Regia
Neri Parenti
Durata
110'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
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Distribuzione
Filmauro
Montaggio
Luca Montanari

Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni - Fotogr.(Panoramica/a colori): Daniele Massacesi - Mus.: - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 110' - Produz.: Aurelio De Laurentiis per Filmauro.

Interpreti e ruoli

Christian De Sica (Lillo), Massimo Ghini (Claudio), Sabrina Ferilli (Barbara), Claudio Bisio (Benci), Fabio De Luigi (Filippo Vessato), Alessandro Siani (Lallo), Fiorenza Marchegiani (Milena), Elisabetta Canalis (Sylvia), Francesco Mandelli (Mary), Paolo Ruffini, Erika J. Othen, Amanda Gabbard .

Soggetto

Alcuni italiani si ritrovano a New York durante le vacanze di Natale. Filippo, giovane chirurgo, arriva per sposarsi ma anche con il compito datogli dal suo primario Benci di consegnare al figlio Francesco il regalo di Natale. Francesco non é quello studente modello che il padre immagina, ma un emerito fannullone insieme al cugino Paolo. Lillo non ha mai tradito la ricca moglie Milena per paura di perdere la sua posizione sociale. Ma ora la sua antica fiamma Barbara lo chiama e le dice di trovarsi proprio a New York. Claudio, il facoltoso marito di Barbara, cerca qualche pretesto per restare lontano dalla moglie, e per incontare la sua amante Elisabetta. Guarda caso, quest'ultima é la figlia di Lillo e Milena.

Valutazione Pastorale

Qualcosa di nuovo rispetto ai precedenti 'Natali' collocati sul Nilo, in India, a Miami ? No, no e no. La comicità abborracciata è quella di sempre, il canovaccio rivolato da tutte le parti é ormai stinto e sdrucito, non basta il professionismo di alcuni interpreti a creare qualcosa di sostanzioso. Siamo ancora dalle parti della solita comicità casareccia, dialettale, iper provinciale (tradimenti, corna, gelosie...). Ma forse è quello che il pubblico gradisce. Tuttavia dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente, e segnato da frequenti grossolanità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ma non sarebbe male farne a meno. La cosa comunque finisce lì.

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