NESSUNO SI SALVA DA SOLO

Valutazione
Complesso, scabrosità, dibattiti
Tematica
Aborto, Adolescenza, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Sergio Castellitto
Durata
100'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Universal Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Margaret Mazzantini tratto dal romanzo omonimo di Margaret Mazzantini
Musiche
Arturo Annecchino
Montaggio
Chiara Vullo

Orig.: Italia (2015) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Margaret Mazzantini - Scenegg.: Margaret Mazzantini - Fotogr.(Scope/a colori): Gianfilippo Corticelli - Mus.: Arturo Annecchino - Montagg.: Chiara Vullo - Dur.: 100' - Produz.: Benedetto Habib, Fabrizio Donvito, Marco Cohen, Mario Gianani, Lorenzo Mieli per Indiana Produzioni, Wildside con Rai Cinema.

Interpreti e ruoli

Riccardo Scamarcio (Gaetano), Jasmine Trinca (Delia), Anna Galiena (Viola), Marina Rocco (Matilde), Massimo Bonetti (Luigi), Massimo Ciavarro (Fulvio), Renato Marchetti (Giancarlo), Valentina Cenni (Micol), Eliana Miglio (Serena)

Soggetto

Delia e Gaetano si trovano per una cena al ristorante. Devono programmare l'estate dei due figli, Cosmo e Nico. Ma l'argomento passa ben presto in secondo piano per lasciare spazio ad un lungo flashback nel quale si ripercorre la loro storia d'amore. Un forte slancio sentimentale, poi diffidenze, incertezze, dissapori in un crescendo sfociato in rancori sempre più aspri. Finita la cena, i due vengono avvicinati da Vito e Lea, coppia più anziana ma sempre vitale. Vito confida di essere malato di cancro e chiede a Delia e Gaetano di pregare per lui.

Valutazione Pastorale

Anche questa volta (la terza dopo "Non ti muovere" e "Venuto al mondo") il punto di partenza è il romanzo omonimo scritto dalla moglie di Castellitto Margaret Mazzantini. "Rispetto al romanzo -dice il regista- ho cercato di introdurre un elemento di commedia piuttosto arrabbiata...qualcosa di universale in cui si possono identificare sia le generazioni più adulte -che riconoscono nei conflitti, nell'amore e nel disamore qualcosa che è già accaduto nelle loro vite, sia quelle più giovani in grado di percepire che si tratta di qualcosa che forse li riguarderà in futuro". La fragilità del sentimento amoroso non è del tutto una novità, e il copione lavora sulla crescita progressiva della tensione psicologica. La perdita di equilibrio rompe gli argini della reciprocità, niente è perdonato, niente è recuperato. Altalenante nell'andamento (in certi momenti troppo prolisso; in altri troppo esistenziale), il racconto cerca scappatoie narrative ma incappa in passaggi anche superflui sotto il profilo erotico e sessuale. L'interpretazione della Trinca soprattutto nella parte finale lascia comunque il segno di un dolore profondo difficile da cancellare. Film diseguale con qualche accademismo linguistico di troppo e insieme non privo di suggestioni realistiche e di rimorsi per un passato vissuto con troppo spreco. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, segnato da scabrosità e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con preferenza per un pubblico più maturo e abituato a storie di forte spessore emotivo. Certo attenzione è da tenere per minori in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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