NEVE

Valutazione
Consigliabile, problematico
Tematica
Avidità, Denaro, Famiglia - genitori figli, Gangster, Giallo - Triller
Genere
Thrilller
Regia
Stefano Incerti
Durata
90'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Neve
Distribuzione
Microcinema Distribuzione
Musiche
Francesco Galano
Montaggio
Dario Incerti

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Patrick Fogli, Stefano Incerti - Fotogr.(Scope/a colori): Pasquale Mari con Daria D'antonio - Mus.: Francesco Galano - Montagg.: Dario Incerti - Dur.: 90' - Produz.: Dario Formisano e Stefano Incerti.

Interpreti e ruoli

Roberto De Francesco (Donato), Esther Elisha (Norah), Massimiliano Gallo (Gaetano (parruccchiera), Antonella Attili (signora Santini), Angela Pagano

Soggetto

Nel panorama freddo e innevato tra Ovindoli e Rocca di Mezzo, un uomo, Donato, vede una donna di colore scaricata da una macchina che lo sorpassa e poi inseguita da un losco individuo. Più avanti decide di fermarsi, la soccorre e i due cominciano insieme un viaggio verso una metà del tutto sconosciuta. Se a lei, che di chiama Norah, interessa restare lontano da quel pericoloso personaggio, Gaetano, che pretende la restituzione di una somma, lui resta a lungo silenzioso e reticente. Solo dopo aver provato alcune volte a scaricarla, Donato comincia a sciogliersi e a raccontare la propria storia. Così le vicende dei due trovano un punto d'incontro, una sintonia che forse alla fine sarà difficile da spezzare.

Valutazione Pastorale

Stefano Incerti si è formato alla scuola napoletana: "Il verificatore", 1995; il collettivo "I vesuviani", 1997 sono i suoi primi titoli. In questo caso rivela con chiarezza di essersi voluto cimentare con una storia di 'genere', con -precisa- "i nodi di un thriller senza assassini che, infilandosi nelle pieghe recondite delle psicologie dei protagonisti, potesse parlare alle coscienze di tutti noi". Obiettivi invero ambiziosi e risultati non sempre in linea: il copione zoppica in qualche passaggio e il gelo atmosferico crea certo suggetioni visive ma non codifica il gelo esistenziale dei due protagonisti, non disegna la distanza, chissà se mai recuperabile, delle loro vite alla deriva. Il racconto resta interessante, forse inficiato da qualche minimalismo di troppo, e da un finale irrisolto che sa un po' di scappatoia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano che riporta in primo piano il genere "thriller" con venature esistenziali. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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