NON AVER PAURA

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Bambini, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Angelo Longoni
Durata
104'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
I.I.F.
Musiche
Paolo Vivaldi
Montaggio
Mauro Bonanni

Orig.: Italia (2005) - Sogg. e scenegg.: Angelo Longoni, Massimo Sgorbani - Fotogr.(Scope/a colori): Patrizio Patrizi - Mus.: Paolo Vivaldi - Montagg.: Mauro Bonanni - Dur.: 104' - Produz.: Fulvio Lucisano, Gianfranco Piccioli per I.I.F.

Interpreti e ruoli

Laura Morante (Laura), Alessio Boni (Franco), Eleonora Ivone (Chiara), Valeria Milillo (Sandra), Marco Ragno (Luca), Andrea Ragno (Tommi), Cesare Bocci (Angelo), Alberto Bognanni (investigatore), Guia Zapponi (maestra), Margherita Longoni (Stefania), Riccardo Volpati (Sergio), Angelo Longoni . (psicologo)

Soggetto

Dopo aver sparato al padre senza sapere che si trattava di lui, il piccolo Luca, nove anni, rievoca i momenti che hanno portato a quel brutto episodio. Laura e Franco, i genitori, si sono separati dopo la scoperta di un tradimento da parte di lei. Nonostante il versamento degli alimenti previsti, Laura non ha soldi sufficienti per se e per il figlio, e così, per arrotondare, lavora part-time in una hot line. Qui un giorno una voce comincia a chiamarla con frequenza, informandosi sul suo bambino e dicendo che sa tutto di loro due. Intanto, di fronte al perdurare delle liti tra i genitori, Luca si è inventato Tommi, un amico immaginario che gli rimprovera di non avere il coraggio di essere più forte e deciso. Franco ha una nuova amica, Chiara, che però, di fronte al suo carattere egoistico, decide di lasciarlo. Laura ha mandato il figlio a casa dell'amica Sandra ma ora teme che anche l'uomo del telefono possa raggiungerlo e fargli del male. Anche Franco arriva nello stesso luogo, si introduce nella casa buia, riceve un colpo di pistola da Luca nascosto nell'armadio e impaurito. Si torna all'inizio. Luca é salvo. Ma più tardi Laura, alla sua hot line, riceve ancora una telefonata dalla stessa voce. All'altro capo un uomo, e il figlio gli dice che la cena è pronta.

Valutazione Pastorale

Nella sua dimensione più evidente, il copione potrebbe essere letto come un campanello d'allarme lanciato sulle profonde fratture che si aprono al momento della separazione tra coniugi: la convinzione di ciascuno di essere più importante dell'altro/a nella crescita del figlio crea isterismi e rancore, inutile competizione, rinfacciamento di colpe, e così va sempre peggio. L'approfondimento di un tema tanto delicato non sembra però essere al centro delle intenzioni del regista, che al contrario lo prende a pretesto per confezionare un racconto ad ampio raggio, più drammatico che problematico, più agilmente spostato su qualche assaggio di thriller che non attento ai contenuti. Ne esce così un prodotto di 'genere', per gran parte convincente e ben interpretato, affidato ad una buona tensione narrativa. Restano dubbi sul finale, su quell'approccio alla presenza del pedofilo come insospettabile e sempre tra noi. Qui bisognava essere meno vaghi e meno artificiosi, più chiari e diretti nella denuncia. Ne deriva che il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile e caratterizzato da qualche ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura per i più piccoli é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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