NON AVERE PAURA DEL BUIO

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Adolescenza, Famiglia - genitori figli, Male
Genere
Horror
Regia
Troy Nixey
Durata
99'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Don't Be Afraid of the Dark
Distribuzione
Keyfilms
Soggetto e Sceneggiatura
Guillermo Del Toro, Matthew Robbins basato sulla omonima sceneggiatura televisiva scritta da Nigel McKeand
Musiche
Marco Beltrami
Montaggio
Jill Bilcock

Orig.: Stati Uniti (2011) - Sogg.: basato sulla omonima sceneggiatura televisiva scritta da Nigel McKeand (1973) - Scenegg.: Guillermo Del Toro, Matthew Robbins - Fotogr.(Panoramica/a colori): Oliver Stapleton - Mus.: Marco Beltrami - Montagg.: Jill Bilcock - Dur.: 99' - Produz.: Mark Johnson, Guillermo Del Toro.

Interpreti e ruoli

Katie Holmes (Kim), Guy Pearce (Alex Hirst), Bailee Madison (Sally Hirst), Alan Dale (Jacoby), Jack Thompson (Harris), Garry McDonald (Emerson Blackwood), Julia Blake (sig.ra Underhill), Edwina Ritchard . (sig.na Winter)

Soggetto

I genitori si sono separati e la piccola Sally va a vivere con il padre Alex e la sua compagna Kate in una grande casa del XIX secolo appartenuta al famoso illustratore Emerson Blackwood, scomparso nel nulla. Alex e Kate stanno restaurando la villa con l'obiettivo di rivenderla con un buon guadagno. Incapace di adattarsi alla mancanza della madre e alla presenza della nuova donna del padre, Sally comincia ben presto a vedere aggirarsi per casa alcune piccole creature che la inseguono e la minacciano. Deve soffrire molto Sally, prima che i due adulti si convincano della presenza in quelle stanze di esseri mostruosi e minacciosi, eredi di una maledizione cominciata ai tempi del precedente proprietario. Mentre cercano di scappare, Kate resta prigioniera degli inafferrabili animaletti. La maledizione continua...

Valutazione Pastorale

Il riferimento all' omonimo telefilm del 1973 si perde nell'impossibilità di procedere ad un immediato paragone. E' evidente però che l'argomento non è passato di moda e trova, dopo quasi quaranta anni, un bel manipolo di appassionati. In realtà, dopo un inizio incoraggiante, il copione si avvita un po' su se stesso, e la claustrofobia dell'unico ambiente (di solito un buon pretesto) resta legata a poche soluzioni narrative. Anche l'encomiabile taglio cromatico di luci e atmosfere non trova un adeguato sbocco visivo. L'azione ristagna e la paura diminuisce, mentre com'è ovvio la bambina indifesa e non creduta catalizza la nostra voglia di stare dalla sua parte. Ingredienti di 'genere' per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e segnato da grossolanità.

Utilizzazione

Nella programmazione ordinaria il film è da utilizzare con molta cautela. Meglio riservarlo per 'appassionati', evitando la presenza di minori e piccoli. Stessa attenzione è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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