November. I cinque giorni dopo il Bataclan

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Cronaca, Giustizia, Politica-Società, Rapporto tra culture, Storia, Terrorismo, Violenza
Genere
Thriller
Regia
Cédric Jimenez
Durata
100'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Novembre
Distribuzione
Adler Entertainment
Soggetto e Sceneggiatura
Oliver Demangel
Fotografia
Nicolas Loir
Musiche
Guillaume Roussel
Montaggio
Laure Gardette
Produzione
Blonde Audiovisual Productions, Chi-Fou-Mi Productions, Récifilms, France 2 Cinéma, Umedia

Interpreti e ruoli

Jean Dujardin (Fred), Anais Demoustler (Ines), Sandrine Kiberlain (Héloise), Jeremie Renier (Marco), Lyna Khoudri (Samia), Cedric Kahn (Martin), Sofian Khammes (Foued), Sami Outalbali (Kader), Stéphane Bak . (Djibril), Sarah Afchain (Hasna), Sophie Cattani (Sarah), Jérémy Lopez (Vincent), Quentin Faure (Benoît), Victoire Bu Bois (Julia)

Soggetto

13 novembre 2015, Parigi è sotto attacco di un commando dell’Isis. Dopo alcune esplosioni allo Stade de France, dove è in corso una partita tra Francia e Germania, tre terroristi entrano nel teatro Bataclan, dove rimangono uccise 130 persone.

Valutazione Pastorale

“Novembre. I cinque giorni dopo il Bataclan”, diretto da Cédric Jimenez (“L'uomo dal cuore di ferro”, 2017), è un thriller serrato e adrenalinico che ricostruisce i cinque giorni di indagini immediatamente successivi alla notte degli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi il 13 novembre del 2015, quando un commando dell’Isis tiene sotto scacco la capitale francese con una serie di attentati. Dopo alcune esplosioni allo Stade de France, dove è in corso una partita tra Francia e Germania, e alcune sparatorie in centro, tre terroristi entrano nel teatro Bataclan, mietendo centinaia di vittime tra i partecipanti al concerto di una band americana. Mentre il presidente François Hollande appare in Tv cercando di tranquillizzare i francesi, Fred (Jean Dujardin), il commissario che guida la squadra antiterrorismo agli ordini di Héloïse (Sandrine Kiberlain), organizza la caccia ai responsabili. È una lotta contro il tempo: bisogna trovare i terroristi nel più breve tempo possibile, prima che lascino il Paese, e smantellare la rete di coperture che si sono costruiti. 24 ore su 24, per cinque giorni, gli investigatori, senza risparmiarsi, intercettano, pedinano, analizzano, raccolgono le testimonianze dei sopravvissuti, in un alternarsi di piccoli successi e frustrazioni. Finché il capitano Inés (Anaïs Demoustier) riceve una telefonata: Samia (Lyna Khoudri), una giovane musulmana, dice di ospitare da qualche tempo la cugina dell’organizzatore degli attentati che ora si nasconde con un complice in un accampamento tra senzatetto e tossicodipendenti. Si può credere a una ragazza che, durante l’interrogatorio, si confonde e si contraddice? E se fosse un depistaggio? Ben costruito e avvincente il film “November. I cinque giorni dopo il Bataclan” è un racconto corale, romanzato quanto basta, che vede protagonisti tutti i poliziotti, donne e uomini, con i loro dubbi, stanchezze, paure e l’ansia di sbagliare, di arrivare troppo tardi, ma soprattutto lo stress di dover decidere in tempi brevissimi, alla ricerca di un precario equilibrio tra razionalità e istinto. Una scelta particolarmente interessante degli sceneggiatori e del regista è quella di non mostrare mai le vittime: nessun corpo straziato, neppure negli ospedali dove gli agenti vanno a raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti. Bravi gli interpreti tutti, anche se, a dire il vero, le personalità dei personaggi non sono approfondite più di tanto, pegno da pagare alla scelta della coralità. Bravissimo Cédric Jimenez: una regia asciutta e rigorosa, capace di catturare l’attenzione dello spettatore senza cali di tensione dalla prima all’ultima sequenza. “November. I cinque giorni dopo il Bataclan” è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da usare in programmazione ordinaria, anche come occasione di dibattito su una vicenda ancora non del tutto risolta e comunque viva nella memoria di tutti noi.

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