OBECNA SKOLA (SCUOLA ELEMENTARE) *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Jan Sverak
Durata
104'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Cecoslovacchia
Titolo Originale
OBECNA SKOLA
Distribuzione
Visioni Originali
Soggetto e Sceneggiatura
Zdenek Sverak
Musiche
Jiri Svoboda
Montaggio
Aldis Fisarek

Sogg. e Scenegg.: Zdenek Sverak - Fotogr.: (panoramica/a colori) F.A. Brabec - Mus.: Jiri Svoboda - Montagg.: Aldis Fisarek - Dur.: 104' - Produz.: Barrandov Film Studios, Praga

Interpreti e ruoli

Jan Triska. (Igor Hnizdo), Libuse Safrankova (Signora Soucek), Zdenek Sverak (Signor Soucek), Daniela Kolarova (Signora Maxova), Vaclav Jakoubek (Eda), Radoslav Budac (Tonda)

Soggetto

alla fine della seconda guerra mondiale, nell'anno scolastico 1945-46, Eda e Tonda, due invisibili amici di 10 anni, frequentano la scuola elementare della periferia di Praga, in una classe tutta maschile, famosa per il comportamento indisciplinato, che sconvolge talmente la debole insegnante signora Maxova da farle dare segni di pazzia. Derubato un finto fachiro di alcuni grandi anelli, e ascoltato l'ennesimo tragico litigio di due coniugi, Eda e Tonda vanno a fare un giro in bicicletta, e il primo si trascina dietro a grande velocità la piccolissima sorellina, messa dentro una specie di culla, fatta con una scatola di legno, finchè la scatola si ribalta con la bimba dentro, e la piccina piangente è salva per miracolo. Il direttore della scuola, assai preoccupato per la diabolica classe, sostituisce la maestra Maxova con Igor Hnizdo, un uomo energico e ancor giovane, che ha fama di essere stato un eroe in guerra, sia coi partigiani che in altre azioni. Costui, buono psicologo, sa affascinare subito i suoi alunni con il contegno deciso, col suo abbigliamento di stile militare e con i racconti di mille avventure, cui dice di aver preso parte: quei ragazzi ribelli, capaci di qualunque birichinata, diventano docili, pronti a sostenere il loro idolo in ogni modo. Così, mentre il signor Soucek, padre di Eda, compie ogni giorno atti di vero coraggio, lavorando pericolosamente nella centrale elettrica dove spesso rischia d'essere fulminato, il figlio ammira il suo nuovo insegnante, e giudica un imbelle il babbo. Ma il prode Igor Hnizdo ha un difetto, che gli è già costato una punizione: gli piacciono troppo tutte le donne graziose, e perciò un ispettore consiglia di tenerlo sempre in una classe maschile. Eda e Tonda hanno restituito gli anelli al fachiro, poi, venuto l'inverno, i ragazzi della scuola vanno a leccare la neve sulla ringhiera di ferro, restandovi attaccati con la lingua: dovranno essere liberati col calore, ma sanguinano. Igor esorta il direttore a non proibire più così decisamente qualcosa, per non spingere i ribelli a fare proprio ciò che è vietato. In seguito l'insgegnante corteggia alcune donne, fra le quali due giovanissime gemelle, la cui madre lo denuncia, perché crede che le figlie siano incinte di lui. Intanto Igor ha mandato Eda e Tonda a consegnare piuttosto lontano un suo messaggio amoroso ad una ragazza, e i due amici, per risparmiare fatica, saltano su di un treno merci, che credono li porti a destinazione, mentre li porta fuori città. Allora, giunti ad un ufficio postale, e dopo aver tentato invanodi parlare con Hnizdo, telefonano alla destinataria, aprono la lettera e le leggono il testo, che contiene una proposta amorosa, ma che i bambini, nella loro ingenuità, credono un messaggio militare in codice. Tornati alla scuola e ritrovato l'insegnante infuriato per la loro impresa, lo sorprendono mentre abbraccia la madre di Eda, con la scusa di calmare la sua preoccupazione per il figlio. A causa della denuncia, che riguarda le gemelle, Igor è licenziato, e sostituito con una ragazza, che viene subito sconfitta dagli allievi, tornati aggressivi. Ma il medico certifica che le gemelle non sono incinte e Hnizdo è discolpato e riassunto. Tutta la classe lo ha difeso, negando perfino che egli picchiasse i ragazzi. L'insegnante spezza ora la verga, con la quale li frustava. Poi la scolaresca va in gita a vedere delle fortificazioni, insieme a Igor e al padre di Eda, il quale chiede al maestro come abbia fatto in guerra ad essere sempre dappertutto. Poi trovano un proiettile da bazooka, e tutti corrono a chiamare la polizia, mentre Soucek resta di guardia solo e lo fa esplodere. Una notte Soucek viene chiamato alla centrale, dove c'è un guasto molto pericoloso, e alla famiglia giunge la notizia che è rimasto fulminato dalla corrente. Eda corre subito sul posto e trova invece che il padre è salvo. Sono felici! Nel primo anniversario della liberazione, c'è uno spettacolo a scuola: Igor ha composto l'opera "La gu

Valutazione Pastorale

questo film cecoslovacco del regista Jan Sverak racconta le vicende di una scolaresca praghese. Se non si tratta di una vera opera d'arte, bisogna però riconoscere che il lavoro è condotto con misura ed è in alcuni momenti poetico. Mostra in antitesi i due metodi di insegnamento, quello troppo permissivo della signora Maxova e quello autoritario di Igor Hnizdo, suggerendo che i ragazzi bisogna saperli conquistare. E infatti l'energico docente diventa un simbolo per gli alunni, che lo ammirano troppo. Interessante è la contrapposizione fra il carattere di questo pseudo campione, che forse non è mai stato partigiano, pur prendendo ora la pensione, e inoltre dà spesso un pessimo esempio morale, nel suo comportamento con le donne, e il signor Soucek, modesto e realmente coraggioso, il quale, senza vantarsi mai, sa affrontare ogni giorno molti gravi pericoli. Egli è l'uomo medio, ma vero eroe della storia. E infine suo figlio lo apprezza realmente. Il film è una descrizione della realtà e mette in risalto i valori della famiglia, che deve restare unita. Particolarmente bella è la fotografia. Le interpretazioni degli attori Jan Triska (Igor Hnizdo), Zoenek Sverak (signor Soucek), Vaclav Jakoubek (Eda) e Radoslav Budac (Tonda) sono buone, e di un certo valore appare la regia di Jan Sverak.

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