OH MIO DIO!

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Aborto, Evangelizzazione-missione, Gesù, Metafore del nostro tempo, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Giorgio Amato
Durata
96'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Id.
Distribuzione
Easy Cinema
Soggetto e Sceneggiatura
Giorgio Amato
Fotografia
Bruno Cascio
Musiche
Eugenio Vicedomini
Montaggio
Giorgio Amato
Produzione
Haka Film, Firenze Produzioni Cinematografiche, La Zona

Orig.: Italia (2018) - Sogg. e scenegg.: Giorgio Amato - Fotogr.(Panoramica/a col.): Bruno Cascio - Mus.: Eugenio Vicedomini - Montagg.: Giorgio Amato - Dur.: 96' - Produz.: Giorgio Amato, Stefano Zannini per Haka Film srl in collaborazione con Firenze Produzioni - XII^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 EVENTO SPECIALE FUORI SELEZIONE UFFICIALE - RUSSIAN ITALIAN FILM FESTIVAL MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA.

Interpreti e ruoli

Carlo Caprioli (Gesù), Anna Maria De Luca (Maria), Giulia Gualano (Maddalena), Stefano Fregni (Pietro), Vanni Fois (Jacopo), Alessio De Persio (Matteo), Daniele Monterosi (Tommaso), Dario Mascello (Filippo), Mimmo Ruggiero . (Andrea)

Soggetto

Visto l'andamento non esaltante delle cose, Gesù decide di tornare sulla Terra per riportare la sua parola al centro dell'attenzione. Questa volta decide di lasciare una testimonianza video e convince due cameraman a seguirlo costantemente...

Valutazione Pastorale

Nelle note di regia, Amato dichiara di aver utilizzato lo stile del 'mockumentary' col quale ha alternato scene girate con la telecamera, sia dichiarata sia nascosta, ad altre orientate verso un preciso schema narrativo. Il tutto partendo da un'idea guida, quella della Parusia, ossia: quali effetti provocherebbe il ritorno oggi di Gesù sulla Terra? Il Gesù del Terzo Millennio è, a dire il vero, un individuo dal carattere instabile, portato a lanciare provocazioni, e a gestire con pazienza e calma ogni tipo di reazione. Affronta con sprezzo del pericolo i bulli delle periferie romane, porta parole buone e di senso dentro situazioni al limite della lite, interviene per interrompere un medico che stava procedendo ad effettuare un aborto. E' il Gesù a lungo atteso e caritatevole, pronto a indirizzare verso il traguardo della bellezza situazioni certo non esemplari, in grado di rovesciare l'esito di momenti di tono distruttivo in altri di taglio positivo e felicemente costruttivo. Il Gesù che gira per varie 'location' di Roma sempre con l'operatore al seguito offre forse la possibilità di alcune reazioni sopra le righe in linea con la debole sensibilità di uomini e donne agli strumenti di comunicazione. Quella del Messia che, per evitare confusione, vuole affidare all'immagine conferme sulla sua azione, è scelta che affascina e insieme inquieta: come dire che Gesù non si fida nemmeno di se stesso o, almeno, non degli altri. La storia passata del ragazzo è sintesi di un passato antico e doloroso, strana follia di un uomo che lavora per il bene di tutti. Gesù va avanti nella buona e nella cattiva sorte, diventa testimone di menzogne e di verità, fa i conti con l'esserci e il donarsi. Alla fine scompare, lentamente, senza fare rumore né chiedere alcunché. Del resto, l'idea del ritorno di Gesù è ipotesi talmente aspra e irreale da farci stare quasi male. La mente non riesce a sopportarla. Tanto più un film che affronta questo argomento si pone in modo coraggioso e devastante. Tanto amore, tanto coraggio, e il cinema che mantiene una presenza forte. Da tenere e con tenacia, con convinzione, con senso di sacrificio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è ad utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come punto di partenza per una riflessione ampia e approfondita sul tema della presenza/assenza di Gesù nella società contemporanea.

Le altre valutazioni

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