OLDBOY

Valutazione
Complesso, violento
Tematica
Alcolismo, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giallo - Triller, Male, Metafore del nostro tempo, Violenza
Genere
Thriller
Regia
Spike Lee
Durata
104'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Mark Protosevich tratto dal manga omonimo di Nobuaki Minegishi e Garon Tsuchiya e ispirato al film omonimo di Park Chan wook
Musiche
Roque Banos
Montaggio
Barry Alexander Brown

Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg.: tratto dal manga omonimo di Nobuaki Minegishi (disegno) e Garon Tsuchiya (testo) e ispirato al film omonimo di Park Chan wook - Scenegg.: Mark Protosevich - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sean Bobbitt - Mus.: Roque Banos - Montagg.: Barry Alexander Brown - Dur.: 104' - Produz.: Roy Lee, Spike Lee, Mark Protosevich - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Josh Brolin (Joe Douchet), Elizabeth Olsen (Marie Sebastian), Sharlto Copley (Adrian/lo straniero), Samuel L.Jackson (Chaney), Michael Imperioli (Chucky), Linda Emond (Edwina Burke), James Ransone (Tom Melby), Richard Portnow (Bernie Sharkey), Lance Reddick (Daniel Newcombe), Hannah Ware (Donna Hawthorne), Caitlin Dulany (Emma Pryce)

Soggetto

All'improvviso, nel giorno in cui nasce sua figlia, Joe viene catturato e chiuso nella stanza di un hotel. Vi resta per venti anni senza sapere il motivo e, quando esce, gli viene detto che ha appena quattro giorni di tempo per dare la soluzione esatta alla sua prigionia. Se non ci riuscirà, sua figlia sarà uccisa...

Valutazione Pastorale

Al fumetto manga omonimo si era già ispirato Park Chan wook, regista coreano autore del primo "Old boy" (2004), opera diventata di 'culto' per la sua estrema e esasperata violenza. Che la cifra della violenza sia nel bagaglio di molti cineasti dell'Estremo Oriente, non è una novità e talvolta è più facilmente motivata da un contesto narrativo aspro e radicale (vedi Kim Ki duk). Anche Spike Lee ha fatto spesso ricorso a storie estreme. Qui il problema è che non si capisce dove finisca il coreano e dove cominci l'americano. Insomma, fatta la tara della precedente suggestione, quanto c'è di originale, di nuovo, di non riciclato? Il copione, di certo, qualche spunto interessante lo propone e Spike Lee lo governa con rigore, freddezza, cinismo al limite del disinteresse. Il clima da thriller procede con grande tensione, mai distinto da una violenza dura, incrudelita, a pelle. Storia alquanto complicata, anche respingente, più adatta per appassionati del 'genere', e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e certamente violento.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare con molta cautela in programmazione ordinaria, meglio indirizzarlo in visioni mirate per un pubblico di adulti, specialisti, appassionati del 'genere'. C'è il divieto ai minori di 14 anni, e quindi molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri strumenti tecnici.

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