Only Murders in the Building

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Anziani, Cinema nel cinema, Denaro, Emarginazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Il comico, Mass-media, Matrimonio - coppia, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Povertà, Solidarietà, Teatro
Genere
Commedia, Giallo, Thriller
Regia
Steve Martin, John Hoffman
Durata
Serie da 10 episodi, da 30'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Only Murders in the Building
Distribuzione
Disney+
Soggetto e Sceneggiatura
John Hoffman, Steve Martin
Fotografia
Chris Teague
Musiche
Siddhartha Khosla
Montaggio
Matthew Barbato
Produzione
John Hoffman, Steve Martin, Jamie Babbit, Dan Fogelman, Jess Rosenthal, Selena Gomez, Martin Short. Casa di produzione: HULU, 20th Television, Rhode Island Ave. Productions, 40 Share Productions

La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Disney+, nella sezione Star

Interpreti e ruoli

Steve Martin (Charles-Haden Savage), Martin Short (Oliver Putnam), Selena Gomez (Mabel Mora), Aaron Dominguez (Oscar), Amy Ryan (Jan), Julian Cihi (Tim Kono), Jackie Hoffman (Uma Heller), Nathan Lane (Teddy Dimas), Sting (Sting), James Caverly (Theo Dimas), Michael Cyril Creighton (Howard Morris)

Soggetto

New York oggi, in un facoltoso palazzo di Manhattan avviene una misteriosa morte. Tre inquilini del palazzo, in cerca di un modo per impegnare il tempo, decidono di condurre una loro indagine per scovare la verità...

Valutazione Pastorale

Bentornati Steve Martine e Martin Short! I due popolari attori hollywoodiani hanno trovato il grande successo soprattutto nei decenni ’80 e ’90 mettendo a segno una serie di commedie irresistibili: Steve Martin, Oscar onorario nel 2014, viene ricordato spesso per titoli come “Roxanne” (1987), “Il padre della sposa” (1991), “Moglie a sorpresa” (1992), “Un ciclone in casa” (2003) e “La Pantera Rosa” (2006); Martin Short per film quali “Salto nel buio” (1987), “In fuga per tre” (1989) e “Il padre della sposa” (1991). Nell’ultimo decennio non hanno incontrato forse i progetti giusti, ma ora i due artisti della risata ritrovano grande slancio e smalto con la serie gialla dalle dinamiche da commedia brillante “Only Murders in the Building”, disponibile dall’autunno 2021 sulla piattaforma Disney+/Star. Il progetto vede l’ideazione dello stesso Martin insieme a John Hoffman e ha come protagonisti i due citati attori insieme alla giovane diva Selena Gomez. La storia. New York oggi, nel quartiere Upper West Side, in un facoltoso palazzo di Manhattan avviene una misteriosa morte. Viene trovato esanime il corpo del trentenne Tim Kono (Julian Cihi), avvenimento che la polizia si affretta a bollare come suicidio. Tre inquilini del palazzo – l’attore ormai bollito Charles-Haden Svage (Steve Martin), il commediografo sul lastrico Oliver Putnam (Martin Short) e la pittrice con blocco creativo Mabel Mora (Selena Gomez) –, in cerca di un modo per impegnare il tempo, decidono di condurre una loro indagine per scovare la verità sulla morte di Tim Kono. Ogni giorno rilasciano poi i progressi raggiunti in un podcast che diventa ben presto un successo tra gli ascoltatori nonché preziosa guida per la scettica polizia… Si respira l’aria delle frizzanti commedie newyorkesi di Woody Allen in “Only Murders in the Building”, un giallo a sfondo poliziesco dove esplode una comicità esilarante a tratti nevrotica. L’ambientazione è favolosa, in questo condomino che sembra una città nella città, dove gli inquilini si rifilano fendenti e sgambetti taglienti. In testa però, a dare verve e pathos al racconto, ci sono i tre protagonisti che trovano una speciale amalgama nonostante la differenza generazionale: da un lato i collaudati veterani Martin e Short, dall’altro la Gomez che si scrolla di dosso l’etichetta di attrice-cantante pop legata a pubblico adolescenziale per aprirsi a un sentiero più maturo nell’industria culturale americana. Non sono solo gli attori a fare la differenza, ma è la scrittura a girare in maniera convincente in “Only Murders in the Building” (10 episodi da 30 minuti), con battute serrate e puntuali, citazioni gustose, guest star come il cantante Sting come pure lampi di ironia scrosciante che oscilla tra il tagliente e il grottesco. Insomma, un giallo ben congegnano che si guarda voracemente e lascia trepidanti in attesa di una seconda stagione. Applausi, applausi. Dal punto di vista pastorale una serie TV “Only Murders in the Building” è consigliabile, problematica e adatta per dibattiti, indicata per adulti e adolescenti accompagnati.

Utilizzazione

La serie è adatta a un pubblico adulto e ad adolescenti accompagnati.

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