ONOREVOLI DETENUTI

Valutazione
Accettabile-riserve, ambiguità
Tematica
Carcere, Giustizia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Giancarlo Planta
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Italian International Film

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Giancarlo Planta - Fotogr. (Scope / a colori) : Luigi Verga - Mus. : Andrea Guerra - Montagg. : Giancarlo Planta - Dur. : 105' - Produz. : Luigi Planta per Independent TV-Movie.

Interpreti e ruoli

Massimo De Francovich (Massimo De Longhi), Gianni Cavina ('Sirenetta'), Chiara Muti (Barbara Grazioli), Said Taghmaoui (Omar), Franco Castellano (il pm Fausto Silvestri), Maddalena Crippa (avv.Francesca Roberti), Toni Bertorelli (il direttore di Regina Coeli), Aisha Cerami (Aisha Fabrizi), Damiano Damiani (il cappellano di Regina Coeli), Memè Perlini . ( lo psicologo), Giovanni Visentin (il polacco)

Soggetto

Entrati in una lussuosa villa, alcuni agenti in borghese arrestano l'onorevole Massimo De Longhi. Durante un serrato interrogatorio, il PM Fausto Silvestri gli contesta gravi fatti di corruzione. In attesa del processo, De Longhi viene trasferito in una cella dove già si trovano detenuti Omar un giovane marocchino, 'Sirenetta' accusato di sfruttamento della prostituzione, un polacco e altri due. Dopo qualche tempo, De Longhi comincia a sentire il peso di una vita faticosa e carica di stress. Francesca Roberti, il suo avvocato, chiede gli arresti domiciliari, ma dalla televisione De Longhi apprende che il tribunale della libertà ha respinto la richiesta. Spedisce allora un telegramma al magistrato in cui dichiara la volontà di collaborare. Ha un colloquio col cappellano del carcere, e poi si appresta a rispondere alle domande di Silvestri. Bisogna sapere perché Barbara, sua segretaria e anche amante, aveva intestato un conto in banca di 10 miliardi. Lentamente De Longhi parla, e l'avvocato gli dice che non rischia nulla perché per quei reati é in vista una soluzione politica. A Bogotà viene trovata morta Barbara. Arriva Natale e De Longhi esce dal carcere. Sulla metropolitana, riconosce il suo primo compagno di cella. I loro occhi si incrociano. De Longhi guarda perplesso.

Valutazione Pastorale

"Ho deciso di fare questo film -dice il regista Giancarlo Planta- per soddisfare un interrogativo sorto durante la fase più drammatica di Tangentopoli: una volta che i giornalisti se ne vanno, quando le telecamere si spengono, che cosa succede a chi é rimasto chiuso dietro la porta di una cella? Che sensazione si prova a finire all'inferno?". Avrebbe voluto essere dunque un film a metà tra cronaca e indagine introspettiva, una sorta di inchiesta non tanto sui fatti quanto sulle conseguenze di questi fatti. A dire il vero, quale sia il tema centrale del film, si stenta a capirlo. E' la corruzione nella politica? E' la vita carceraria? E' il sistema giudiziario? Nell'arco della trama, questi aspetti hanno ciascuno dei momenti di prevalenza sugli altri, ma nell'economia generale del racconto non si arriva mai ad uno sviluppo chiaro e preciso. Deciso a non sposare alcuna delle parti in causa, il film scorre sul filo di una drammaticità paradossalmente in più momenti priva di dramma vero. Insomma, da quello che si vede, la risposta alla domanda iniziale non arriva. Tuttavia il film é ben girato, ben interpretato e va valutato positivamente per lo sforzo di affrontare un argomento italiano comunque scomodo. Riserve sono da evidenziare appunto per una certa ambiguità che attraversa la storia. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare in occasioni mirate per affrontare episodi importanti della recente storia italiana.

Le altre valutazioni

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