Orlando

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Anziani, Emigrazione, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Daniele Vicari
Durata
122'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Italia/Belgio
Titolo Originale
Orlando
Distribuzione
Europictures
Soggetto e Sceneggiatura
Daniele Vicari, Andrea Cedrola
Fotografia
Gherardo Gossi
Musiche
Teho Teardo
Montaggio
Benni Atria
Produzione
Rosamont con Rai Cinema e Tarantula Belgique

Interpreti e ruoli

Michele Placido (Orlando), Angelika Kazankova (Lyse), Anis Gharbi (Ahmed), Daniela Giordano (Gabriella), Chiara Scalise (Catherine Franciosa), Denis Mpunga (Kalidou)

Soggetto

Orlando è un ruvido e anziano agricoltore che da molti anni non ha rapporti con il figlio, emigrato in Belgio. Quando riceve la telefonata che gli comunica che l’uomo è ricoverato in ospedale, Orlando va a Bruxelles. Purtroppo, arriva solo in tempo per assistere alla chiusura della bara. Scopre però di avere una nipote, la dodicenne Lyse.

Valutazione Pastorale

“Orlando”, diretto da Daniele Vicari (“La nave dolce”, 2012; “Sole cuore amore”, 2016) è la storia di un contadino laziale, il ruvido e solitario Orlando (Michele Placido). Vedovo da anni l’uomo porta avanti una modesta fattoria e la sua vita segue pacatamente il ritmo delle stagioni. Ha un figlio, Michele, emigrato in Belgio, con il quale non ha rapporti da molto tempo. Un giorno riceve una telefonata che gli comunica che l’uomo è ricoverato in ospedale Orlando va a Bruxelles, purtroppo però arriva solo in tempo per assistere alla chiusura della bara. Quello che non sa è che Michele ha una figlia di dodici anni, Lyse (Angelika Kazankova). I due non potrebbero essere più diversi: Orlando è il passato, ancorato alla roccia della sua terra, Lyse, determinata, abituata a badare a se stessa, cittadina del mondo, è il futuro. Eppure tra i due si instaura una imprevedibile complicità, un desiderio reciproco di stare insieme, un bisogno sorprendete, nuovo per entrambi. Potrà Orlando, a 75 anni, occuparsi di sua nipote? Resterà a Bruxelles, un estraneo che si arrangia per sopravvivere con lavori precari, oppure tornerà in Italia con Lyse, strappandola alla scuola, al pattinaggio che tanto ama, gli amici, al suo mondo insomma? “Ho incontrato Orlando quand’ero ragazzino – sottolinea il regista Daniele Vicari – sull’Appennino laziale, quando il paese era pieno di persone come lui. Uomini solitari e di poche parole, capaci di tirare giù una montagna anche da vecchi, se ce ne fosse il bisogno. Non sono simpatici, raramente hanno il telefono, non sono “connessi”. Però mi ha sempre colpito la loro capacità di accogliere la vita e le sue asprezze senza lamentarsi, con pragmatismo. In una società di lagnosi sempre in cerca di soluzioni facili e comode gli Orlando non si scoraggiano, ci danno la misura dei nostri fallimenti. Orlando ha un rapporto difficile con gli affetti, perché è come un castagno, lui sta lì e tende a restare dov’è stato piantato. Ma se qualcuno ha bisogno di lui, Orlando c’è, ci si può contare”. Il film “Orlando” è una favola moderna, il malinconico racconto di due anime solitarie, che scoprono improvvisamente di aver bisogno di un approdo, di un “Noi” che non hanno mai sperimentato prima. Sullo sfondo una Bruxelles fredda e livida, dove immigrati di prima e seconda generazione si muovono come fantasmi, si sfiorano senza mai incontrarsi veramente. Non c’è rifiuto, ma neppure accoglienza. Da sottolineare l’intensa interpretazione di Michele Placido, attore e regista con una lunga e solida carriera tra teatro, cinema, fiction e regia – e proprio come regista lo abbiamo visto alla 17ᵃ Festa del Cinema di Roma (2022) dove ha portato il suo “Caravaggio” – e quella della sorprendente e convincente Angelika Kazankova al suo debutto. “Orlando” è un film complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni.

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