OTTO UOMINI FUORI *

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Sport
Genere
Drammatico
Regia
John Sayles
Durata
112'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
EIGHT MEN OUT
Distribuzione
C.D.I.
Soggetto e Sceneggiatura
John Sayles tratto dal libro di Eliot Asinof
Musiche
Mason Daring
Montaggio
John Tintori

Sogg.: tratto dal libro di Eliot Asinof - Scenegg.: John Sayles - Fotogr.: (normale/a colori) Robert Richardson - Mus.: Mason Daring - Montagg.: John Tintori - Dur.: 112' - Produz.: Midge Sanford, Sarah Pilisbury

Interpreti e ruoli

John Cusack (Buck Weaver), Clifton James (Charles Comoskey), Michael Lerner (Arnold Rothstein), Christopher Lloyd (Bill Burms), John Mahoney (Kid Gleason), Charlie Sheen (Hap Felsch), David Strathairn (Eddie Cicotte), D.B. Swenney, Michael Rooker, Don Harvey

Soggetto

a Chicago nel 1919 una squadra di basebali i Sox è imbattibile, con un ottimo allenatore e molti bravi ragazzi. Il guaio è che Charles Comoskey, proprietario del team, è assai avaro; lo stipendio è bassissimo e qualche incentivo rimane allo stato di promessa, per cui non è difficile corrompere i giocatori. Per far perdere ai Sox il campionato e fare così vincere i Cincinnati Reds cominciano loschi maneggi ad opera di avversari e trafficanti cointeressati, con tangenti e bustarelle. Anche se i due giocatori più validi Buck Weaver e Joe Jackson giocano senza fare errori, i loro compagni di squadra ne commettono di clamorosi, con un gioco pigro o ad arte falloso. Seguendo tutte le partite, manifestamente truccate, due giornalisti provocano lo scandalo e la faccenda finisce in tribunale, ma Comoskey, date le proprie conoscenze nel mondo legale e in quello extra-legale, riesce a ottenere l'assoluzione dei giocatori (accusati per associazione a delinquere), malgrado alcune loro dichiarazioni scritte di colpevolezza, sparite misteriosamente dagli atti. La brutta faccenda, anche se conclusasi con il verdetto in questione, porta però ad indagini accurate ed imparziali sotto il profilo sportivo, affidate ad un integro magistrato, nominato a vita Commissario per il basebali sotto la cui gestione viene stabilito che, indipendentemente dai risultati del clamoroso processo, qualsiasi giocatore coinvolto in futuro in simili episodi di corruzione e di illeciti sportivi subisce la squalifica a vita dal baseball professionistico.

Valutazione Pastorale

film assai diluito, che presuppone nello spettatore due qualità essenziali: la perfetta conoscenza del baseball e delle sue regole tecniche e agonistiche nonché la stessa viscerale passione che gli Americani nutrono per il loro sport nazionale Contrariamente, i troppi "game", tra i Sox ed i Reds, i lanci, le folli corse alla "base" e gli urti della folla finiscono con l'ingenerare una noia pesante. Sceneggiatura e dialoghi, tuttavia, sono accurati, né manca una buona ambientazione. D'altra parte, di partite truccate, di losche trattative tra corrotti e corruttori, con relative inchieste e processi sugli inquinamenti del bosco e sottobosco sportivo abbondano anche attualmente. Dunque, poca meraviglia ma poco coinvolge anche il film, per puntiglioso ed ammnonitore che alla fine risulti.

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