PARLAMI D’AMORE

Valutazione
Discutibile, velleitario
Tematica
Droga, Famiglia - genitori figli, Giovani, Letteratura, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Silvio Muccino
Durata
109'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia, Spagna
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Silvio Muccino, Carla Vangelista Carla Vangelista dal romanzo omonimo scritto con Silvio Muccino
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Patrizio Marone

Orig.: Italia/Spagna (2008) - Sogg.: Carla Vangelista dal romanzo omonimo scritto con Silvio Muccino - Scenegg.: Silvio Muccino, Carla Vangelista - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 109' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Silvio Muccino (Sasha), Aitana Sanchez Gjion (Nicole), Carolina Crescentini (Benedetta), Andrea Renzi (Lorenzo), Flavio Parenti (Tancredi), Max Mazzotta (Fabrizio), Giorgio Colangeli (Riccardo), Geraldine Chaplin (Amelie)

Soggetto

Sasha, 25 anni, è uscito da una comunità di recupero per tossicodipendenti, figlio di genitori drogati. Dopo un tamponamento notturno, Sasha conosce Nicole, francese 40enne. Sasha é innamorato di Benedetta, figlia del beneffatore della comunità. Nicole gli insegna come fare a conquistarla. Ma Sasha è un giocatore di carte, è irrequieto e non segue i consigli. I due litigano, si offendono, si allontanano. Ma in realtà sono fatti l'uno per l'altra.

Valutazione Pastorale

Per l'esordio alla regia, il giovane Muccino (fratello di Gabriele) prende il romanzo omonimo scritto insieme a Carla Vangelista, che ha appunto circa l'età di Nicole. Si parla della difficoltà di capire quale sia il sentimento giusto, o meglio di saper interpretare i segnali che l'attrazione amorosa invia. La ricerca della persona giusta con cui condividere gioe e dolori non è mai stata facile, e Muccino lo con ferma. Ma poi non c'è solo quello: c'è la droga, da cui si esce ma non sempre, c'è il demone del tavolo da gioco, ci sono gli scarti tra ricchezza, bisogni quotidiani, ruolo da assumere nella società. C'è chi si mette in gioco e chi a un certo punto si arrende, togliendosi la vita. Tante cose, forse troppe, incorniciate in immagini di insistito calligrafismo, sospese tra realismo e simbolismo. E un dialogo spesso sentenzioso ai limiti dell'umorismo involontario. Ambizioni eccessive che si risolvono in un racconto disuguale e dispersivo, un po' stucchevole e pretenzioso, qua e là compiacuto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e nell'insieme velleitario. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per i più piccoli. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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