PARLANDO E SPARLANDO *

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Amicizia, Donna
Genere
Commedia
Regia
Nicole Holofcener
Durata
93'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
WALKING AND TALKING
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Nicole Holofcener
Musiche
Billy Bragg
Montaggio
Alisa Lepselter

Sogg. e Scenegg.: Nicole Holofcener - Fotogr.: (normale/a colori) Michael Spiller - Mus.: Billy Bragg - Montagg.: Alisa Lepselter - Dur.: 93' - Produz.: Ted Hope, James Schamus

Interpreti e ruoli

Anne Heche (Laura), Catherine Keener (Amelia), Todd Field (Frank), Liev Schreiber (Andrew), Kevin Corrigan (Bill), Lynn Cohen, Law-rence Holofcener, Steve Cohen, Rafael Alvarez, Joseph Siravo, Randall Batinkoff, Vincent Pastore, Brenda Thomas Denmark, Amy Braveman, Miranda Stuart Rhyne, Jordan Levinson, Heather Gottleib

Soggetto

A New York, Amelia e Laura, amiche d'infanzia, affrontano la crisi dei trenta anni. Amelia, che si divide fra ufficio, Big Jeans (il grosso gatto di casa) e la propria solitudine, si è lasciata amichevolmente con Andrew che ha una love story telefonica con una donna della Florida. Laura, analista esordiente, sta con Frank, che realizza bigiotteria ed ha fantasie poco professionali su un paziente. Quando costoro annunciano le loro nozze, Amelia ha una crisi e finisce per cedere alla corte dello strano Bill, commes-so di un videoshop, che scoprendo in un messaggio telefonico di Laura che le due l'hanno soprannominato "l'orrido" si dilegua, umiliato. Il rapporto tra Laura e Frank si deteriora, mentre Amelia rincorre invano Bill ormai irrepa-rabilmente offeso. Successivamente i genitori di Andrew offrono a Laura e Frank riconciliatisi, la loro dimora sul lago per le nozze. Durante un sopral-luogo, Frank, offeso perché Laura è ossessionata da un neo che ha sul petto, si allontana. Una telefonata oscena spinge intanto Amelia a chiamare Andrew: i due fanno un bagno notturno e parlano del passato. Poi Big Jeans, già in chemioterapia, muore determinando una crisi esistenziale per Amelia. Mentre Frank e Laura si rivedono ma litigano ancora per il neo che lui si è tolto, Amelia tenta un inutile ultimo approccio con Bill e finisce per tornare da Andrew, visto che la donna della Florida, giunta per conoscerlo, si è allontanata. Amelia, che non perdona all'amica la scarsa partecipazione al suo dolore per la morte del gatto ed il suo allontanamento, la affronta, tro-vandola però più in crisi di lei. Le due si riconciliano, ritrovando l'antica armonia e Amelia accetta finalmente il matrimonio di Laura.

Valutazione Pastorale

E' la storia di due amiche che devono accettare un'età difficile: il loro mondo assomiglia sempre più ad un mondo contem-poraneo che sta perdendo ormai i connotati locali per assumere aspetti comuni a tutte le grandi metropoli. Giocato sul minimalismo di dialoghi ed azione, con un montaggio a incastro piuttosto serrato, svela debolezze, spe-ranze e sogni di una generazione non più protetta dall'alveo familiare o sco-lastico ma costretta ad uscire nel "grande freddo". E' sintomatico che non vi siano accenni ai genitori di Laura o Amelia: nemmeno qualche flash-back. Solo il padre di Andrew, un simpatico vecchio affetto da Alzheimer al primo stadio, evoca le generazioni passate. La regista descrive con imparzialità ma senza acrimonia, con ironia ma senza sarcasmo, un mondo piccolo dove i valori sono scomparsi, dove bisogna attivare delle simpatie che sembrano accadere per caso, quasi con rassegnazione e si interrompono al minimo screzio, come per Laura e Frank. Si è tentati di vedere il tutto come un deso-lante deserto di valori, portatore di un messaggio senza speranza: ma qualche spiraglio appare qua e là, come contrappunto timido ma tanto più significati-vo in tanto grigiore. E con tante commedie all'insegna di una vitalità giova-nile tanto volgare quanto fasulla, si preferiscono film che facciano riflettere, soprattutto quando si è a contatto con questa generazione infelice, lontana sia dal fascino discreto della borghesia, ipocrita ma rassicurante, che dalle esal-tazioni gratificanti ma utopiche della contestazione.

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