Orig.: Italia (2014) - Sogg.: Beba Slijepcevich, Felice Farina ispirato al libro omonimo di Enrico Deaglio - Scenegg.: Beba Slijepcevich, Luca D'ascanio, Felice Farina, Dino Giarrusso - Fotogr,(Panoramica/colori;b&n): Roberto Cimatti - Mus.: Valerio G. Faggioni - Montagg.: Esmeralda Calabria - Dur.: 87' - Produz.: Felice Farina, Edoardo Rumolo per Nina Film.
Interpreti e ruoli
Francesco Pannofino (Salvatore Brogna), Roberto Citran (Giorgio), Carlo Giuseppe Gabardini (Luca)
Soggetto
Quando capisce che la fabbrica dove lavora sta per chiudere e licenziare, l'operaio Salvatore in uno slancio di ribellione si arrampica sulla torre della fabbrica, minacciando di buttarsi giù. Giorgio, operaio rappresentante sindacale, cerca di dissuaderlo, sale e resta con lui. Poco dopo Luca, ipovedente e autistico, custode assunto come categoria protetta, si aggiunge, scalando la torre per fare loro compagnia. Nell'arco di una notte, mentre aspettano l'arrivo di qualche giornalista, parte tra loro un dialogo fatto di opinioni e punti di vista contrastanti e opposti. E' l'occasione per ripercorrere i tormentati sessanta anni di vita della Repubblica.
Valutazione Pastorale
Inserito nel cartellone della 71^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (Sezione autonoma "Giornate degli Autori-Venice Days"), "Patria" ha come punto di partenza il libro omonimo scritto da Enrico Deaglio. "Il titolo era imponente -riconosce Deaglio- e aveva l'ambizione di parlare di quello che era successo all'Italia negli ultimi trent'anni". Notizie, fatti, avvenimenti, persone calati direttamente dai materiali di repertorio in un imprecisato presente storico. La selezione e il montaggio seguono una cronologia precisa, certo non sempre inedita e tuttavia certamente intereaaante. Si tratta di episodi certamente molto visti e allo stesso tempo ignorati dai più giovani: soprattutto difficile da collocare all'interno di una razionalità politico-istituzionale. Tutti i filmati viaggiano dentro la cornice di finzione dei tre operai. Il montaggio accusa qualche slabbratura, il senso profondo dell'operazione non convince del tutto. L'occasione per fare memoria e testimonianza resta comunque significativa, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per confrontarsi sia con la formula ibrida "cinema/documentario" sia con un possibile confronto tra la storia di ieri e la situazione di oggi.