PAULINE & PAULETTE

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, dibattiti
Tematica
Anziani, Disabilità, Famiglia - fratelli sorelle
Genere
Commedia
Regia
Lieven Debrauwer
Durata
78'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Belgio
Titolo Originale
Pauline & Paulette
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Frédéric Devreese
Montaggio
Philippe Ravoet

Orig.: Belgio (2000) - Sogg. e scenegg.: Lieven Debrauwer, Jacques Boon - Fotogr.(Panoramica/a colori): Michel van Laer - Mus.: Frédéric Devreese - Montagg.: Philippe Ravoet - Dur.: 78' - Produz.: Nadine Borreman, Alain Bonnet.

Interpreti e ruoli

Dora Van Der Groen (Pauline), Ann Petersen (Paulette), Rosemarie Bergmans (Cécile), Idwig Stephane (Albert), Julienne De Bruyn (Martha), Camilia Blereau (la moglie del macellaio), Francois Beukelaers (il direttore della casa di riposo), Nand Buyl (notaio), Herman Coessens . (il macellaio)

Soggetto

Pauline é una donnetta di 66 anni che. nonostante l'età, ha conservato il cervello e gli atteggiamenti di una bambina. Incapace di leggere, scrivere e parlare correttamente, Pauline vive con la sorella maggiore Martha che, dalla scomparsa dei genitori, si è sempre occupata di lei. Quando Martha muore improvvisamente, il testamento stabilisce che tutti suoi averi e i proventi della vendita della sua casa andranno a quella delle altre due sorelle (Paulette e Cécile) che si prenderà cura di Pauline. Nel paesino dove vive, Paulette manda avanti un negozio di stoffe, ed è appassionata di operetta, di cui cura allestimenti. Pauline va a vivere da lei, ma la donna, pur gentile, cerca di tenerla il più possibile in disparte. Quando Pauline una sera entra in palcoscenico e rovina una rappresentazione, Paulette ritiene che il suo periodo sia finito, e torna a coinvolgere l'altra sorella. Cécile vive a Bruxelles con Albert e non ha un posto libero per la sorella. Pauline deve dormire in salotto, rompendo i ritmi di vita della coppia. Dopo un po', Albert non riesce a trattenersi e ne reclama l'allontanamento. Un giorno in piazza a Bruxelles, Pauline, che a sua volta non si trova bene in città, sale su un taxi e si fa accompagnare in paese nel negozio della sorella. Paulette nel frattempo ha deciso di vendere tutto e di trasferirsi in una casa al mare. Vorrebbe stare sola, ma poi la frivola compagnia di alcune amiche la induce a rivedere i propri piani. Ormai ha capito che Pauline é felice solo con lei, e anche lei trova equilibrio in quella presenza dolce e infantile. Eccole entrambe a respirare l'aria del lungomare.

Valutazione Pastorale

L'handicap che la storia affronta è certamente ridotto e meno incisivo rispetto ad altri, ma viene colto in un momento in cui sia la protagonista sia le sue sorelle sono ormai nell'età matura che inclina verso la vecchiaia: e tutto risulta più difficile. Un problema vero, quindi, che il regista coglie nella quotidianità di uno spaccato di vita familiare tanto anonimo quanto realistico. La cornice ambientale è quello di un Belgio grigio e quasi indifferente, nel quale per contrasto risaltano il gusto per il paesaggio, per i fiori, per la musica. Il ritmo è dimesso, le immagini ovattate: per raccontare una vicenda triste in modo sfumato. Attraverso il contatto con gli oggetti (la bambola, la carta, il cibo da comprare) si sviluppa e cresce un rapporto nuovo e più consapevole tra la Pauline handicappata e Paulette che non vuole restare sola. Il film scandisce con pudore e dignità la cronaca giornaliera di un dolore, l'incomunibilità che lascia lentamente il posto alla mozione e al recupero degli affetti. Oltrechè l'evolversi verso una soluzione che recupero e rispetto della dignita della persona minorata, é da apprezzare l'umanità di gesti e azioni, la capacità di mantenere comportamenti pacati anche in presenza di situazioni difficili. Un ritratto dunque affettuoso e sincero, forse con qualche didascalismo, ma fortemente rivolto a dare spazio alla dignità della persona, di ogni persona. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare molto positivamente, raccomandabile quindi, problematico e adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in numerose occasioni per riflettere sugli spunti che propone, anche in ottica scolastica ed educativa.

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