Perfect Days

Valutazione
Consigliabile, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Arte, Ecologia, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Lavoro, Letteratura, Media, Metafore del nostro tempo, Musica, Povertà
Genere
Drammatico
Regia
Wim Wenders
Durata
124'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Germania, Giappone
Titolo Originale
Perfect Days
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Wim Wenders, Takuma Takasak
Fotografia
Franz Lustig
Montaggio
Toni Froschhammer
Produzione
Wim Wenders, Takuma Takasaki, Reiko Kunieda, Keiko Tominaga, Kota Yabana, Yasushi Okuwa. Casa di produzione: MASTER MIND Ltd., Spoon Inc., Wenders Images GbR

In Concorso al 76° Festival di Cannes (2023), Premio miglior attore Koji Yakusho

Interpreti e ruoli

Koji Yakusho (Hirayama), Tokio Emoto (Takashi), Arisa Nakano (Niko), Aoi Yamada (Aya), Yumi Aso (Keiko), Sayuri Ishikawa (Mama), Tomokazu Miura (Tomoyama), Min Tanaka (Homeless)

Soggetto

Tokyo oggi, Hirayama è un uomo solitario sulla cinquantina, che conduce una vita semplice e regolare: si occupa della pulizia dei bagni pubblici e nel tempo libero si perde in letture senza sosta, in fotografie di spazi naturali, nella cura delle piante e nell’ascolto della musica. La sua quotidianità lietamente ripetitiva viene alterata da una serie di incontri, a partire dalla nipote adolescente…

Valutazione Pastorale

Wim Wenders conferma ancora una volta la sua statura artistica firmando un film suggestivo e splendido: “Perfect Days”, in Concorso al 76° Festival di Cannes (2023). L’autore tedesco, classe 1945, con più di cinquant’anni di carriera e un elenco corposo di riconoscimenti – Leone d’oro a Venezia per “Lo stato delle cose” (1982), Palma d’oro a Cannes con “Paris, Texas” (1984) e Orso d’oro alla carriera a Berlino nel 2015 –, con “Perfect Days” mette a segno un altro titolo di grande fascino, destinato a rimanere tra le sue opere più interessanti. Inizialmente il progetto doveva essere una raccolta di cortometraggi sui bagni pubblici di Tokyo, luoghi che si presentano come vere e proprie opere di design, che lo stesso Wenders ha definito come “dei piccoli santuari di pace e dignità”. L’autore, non volendo limitarsi solo a dei corti, ha optato per un lungometraggio e così ha preso forma “Perfect Days”, poggiando quasi unicamente su un solo attore, il divo giapponese Koji Yakusho, che ha offerto un’interpretazione puntuale e intensa al punto da vincere il Prix d’interprétation a Cannes76. La storia. Tokyo oggi, Hirayama è un uomo solitario sulla cinquantina, che conduce una vita semplice e regolare: si occupa della pulizia dei bagni pubblici e nel tempo libero si perde in letture senza sosta, in fotografie di spazi naturali, nella cura delle piante e nell’ascolto della musica. La sua quotidianità lietamente ripetitiva viene alterata da una serie di incontri, a partire dalla nipote adolescente… “La routine di Hirayama – sottolinea Wenders – è […] la spina dorsale della nostra sceneggiatura. La bellezza di un ritmo così regolare, fatto di giornate ‘tutte uguali’, è che inizi a vedere tutte le piccole cose che non sono mai le stesse ma che cambiano ogni volta. Il fatto è che se impari davvero a vivere interamente nel qui e nell’ora, non esiste più la routine, esiste solo una catena infinita di eventi unici, di incontri unici e di momenti unici”. Wenders confeziona un’opera minuta e potente, intessuta di poesia. Si addentra in spazi urbani di Tokyo, scomponendone la grandezza e riducendola a misura d’uomo, alla vita gentile di Hirayama. L’uomo dal passato enigmatico, probabilmente benestante, ha scelto una vita nel segno della semplicità e dignità, per assaporarla in pienezza tra interessi e passioni artistiche. La sua vita, al di là del lavoro condotto con disciplina, è scandita dal ritmo di letture, cassette musicali o fotografie. Tutto è dolcemente ripetitivo, mai banale o stancante. Wenders ci schiude la bellezza del mondo di Hirayama, regalandoci vedute inedite di Tokyo, con una fotografia elegante e suggestiva e una colonna sonora cesellata alla perfezione tra brani di Lou Reed, Patti Smith, Rolling Stones e Van Morrison. Un film splendido, profondo, di struggente bellezza, che Koji Yakusho esalta alla perfezione. Consigliabile, poetico, per dibattiti.

Utilizzazione

Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito.

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