POST TENEBRAS LUX

Valutazione
Non utilizzabile, Sconsigliato, scabroso
Tematica
Animali, Bambini, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Male, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Carlos Reygadas
Durata
117'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Francia, Germania, Messico, Olanda
Titolo Originale
Post tenebras lux
Distribuzione
Academy Two
Soggetto e Sceneggiatura
Carlos Reygadas
Fotografia
Alexis Zabé
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Natalia Lopez
Produzione
Carlos Reygadas, Jaime Romandia per Mantarraya & Nodream

Interpreti e ruoli

Adolfo Jiménez Castro (Juan), Nathalia Acevedo (Natalia), Willebaldo Torres (El Siete), Rut Reygadas (Rut), Eleazar Reygadas . (Eleazar)

Soggetto

Juan, la moglie e i figli piccoli si trasferiscono in una isolata casa nella campagna messicana. Sono in profonda crisi, rivivono il passato, forse il futuro, parlano di sesso, lo immaginano, convivono con gli elementi naturali, con gli animali, con i vicini, fanno progetti, si lasciano, forse si riprendono...

Valutazione Pastorale

Al festival di chi è più bravo a non aver niente da raccontare e a spacciare questo nulla per metafora della crisi d'identità dell'intero mondo, Reygadas risulta imbattibile. E infatti Cannes 2012, dove era in concorso, lo ha gratificato con il Premio per la migliore regia. Incredibilmente, bisogna aggiungere, a conferma che la kermesse francese commette talvolta gravi danni, senza mai avere in seguito l'umiltà di guardarsi indietro. Questo del messicano è un inguardabile pastrocchio affidato solo a ad una pretenziosità intellettuale pesante e insistita. Il gioco costruito su una narrazione fintamente distratta e disarticolata dura lo spazio di circa 15 dei 117 minuti totali: immagini affastellate e scombinate (magari alcune anche belle) per impedire allo spettatore di seguire o di capire qualcosa, rese più ermetiche dalla scelta di tenere fuori fuoco le zone laterali dell'immagine. A questo snervante compiacimento autoriale nell'essere oscuro e incomprensibile si aggiunge una consistente attenzione a sessualità e erotismo che culmina in una sequenza da cinema decisamente e semplicemente 'porno'. Così la presupposta 'provocazione' scade in un racconto per guardoni e voyeuristi. E' un 'non cinema' svilente e ricattatorio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come sconsigliato-non utilizzabile e decisamente scabroso.

Utilizzazione

è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre situazioni. Ovviamente molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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