POTICHE – LA BELLA STATUINA

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Donna, Famiglia, Lavoro, Politica-Società, Storia
Genere
Commedia
Regia
Francois Ozon
Durata
103'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Potiche
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Francois Ozon Francois Ozon, liberamente adattato dalla pièce di Barillet & Grédy
Musiche
Philippe Rombi
Montaggio
Laure Gardette

Orig.: Francia (2010) - Sogg.: Francois Ozon, liberamente adattato dalla pièce di Barillet & Grédy - Scenegg.: Francois Ozon - Fotogr.(Panoramica/a colori): Yorick Le Saux - Mus.: Philippe Rombi - Montagg.: Laure Gardette - Dur.: 103' - Produz.: Eric e Nicolas Altmayer.

Interpreti e ruoli

Catherine Deneuve (Suzanne), Gerard Depardieu (Babin), Fabrice Luchini (Robert), Karin Viard (Nadége), Judith Godreche (Joelle), Jeremie Renier (Laurent), Sergi Lopez (camionista spagnolo), Evelyne Dandry (Geneviève Michonneau), Bruno Lochet (André), Noam Charlier (Flavien), Martin de Myttenaere . (Stanislao)

Soggetto

Saint Gudule, Francia del Nord, 1977. Suzanne vive una tranquilla vita borghese all'ombra del marito Robert. Questi ha preso in mano alla morte del padre di lei la fabbrica di ombrelli della famiglia che dirige con il pugno di ferro e con atteggiamenti sgradevoli verso gli operai. Anche a casa, con figli e moglie, é scostante e antipatico. A seguito però di uno sciopero e del sequestro del marito, Suzanne accetta di dirigere l'azienda e si rivela intelligente, capace e determinata. Quando Robert, liberato e guarito dalla convalescenza, vuole rientare al posto di comando, niente risulta più come prima.

Valutazione Pastorale

In francese 'potiche' indica una specie di grosso vaso o altro oggetto decorativo privo di grande valore messo su un mobile solo per arredare il locale. Ozon ricorda di avere scoperto una decina di anni fa la piece teatrale "Potiche" di Barillet e Grédy e di aver subito pensato che conteneva del materiale straordinario da trasporre sul grande schermo. Naturalmente c'è voluto del tempo per riannodare le fila del racconto e per conferire al tutto una cornice non nostalgica né avulsa dalla realtà. L'operazione può dirsi molto ben riuscita. Ozon, che gira film con frequenza e passa con scioltezza dal drammatico al giallo alla commedia, indovina un copione che "fa ridere" e insieme mette a nudo tutti i problemi di un periodo, fine anni '70, di forti e agitati cambiamenti. Il ritmo diventa incalzante sulla scia delle 'screwball comedies' americane, con imprevisti, colpi di scena, rivelazioni, flashback divertenti e ironici. C'è sapore di cinema nel cinema, in questa scorribanda nella società e nei sentimenti alla quale si prestano con vigore, disponibilità e grande maestria, nomi riveriti e impeccabili del cinema francese. Un meccanismo colorato e spumeggiante per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e del tutto brillante.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e in seguito come spettacolo coinvolgente e divertente.

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