Povere Creature!

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Animali, Arte, Cinema nel cinema, Dolore, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Fantascienza, Letteratura, LGBTQ+, Libertà, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Psicologia, Scienza, Sessualità, Violenza
Genere
Drammatico, Fantastico, Fantastico/Allegorico, Sentimentale, Surreale
Regia
Yorgos Lanthimos
Durata
141'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti
Titolo Originale
Poor Things
Distribuzione
Searchlight Pictures,
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo di Alasdair Gray, la sceneggiatura è firmata da Tony McNamara
Fotografia
Robbie Ryan, BSC, ISC
Musiche
Jerskin Fendrix
Montaggio
Yorgos Mavropsaridis, ACE
Produzione
Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos, Emma Stone. Casa di produzione: Searchlight Pictures, Element Pictures, Film4, Fruit Tree, Walt Disney Studios Motion Pictures

Leone d'oro all'80a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2023)

Interpreti e ruoli

Emma Stone (Bella Baxter), Willem Dafoe (Godwin Baxter ), Mark Ruffalo (Duncan Wedderburn), Ramy Youssef (Max McCandless), Christopher Abbott (Alfie Blessington), Suzy Bemba (Toinette), Margaret Qualley (Felicity), Jerrod Carmichael (Harry Astley), Kathryn Hunter (Swiney), Vicki Pepperdine (Mrs. Prim), Hanna Schygulla (Martha Von Kurtzroc)

Soggetto

Londra fine ‘800, una donna si getta da un ponte. La raccoglie sulle rive del fiume il dottor Godwin Baxter che decide, spinto dal desiderio della scoperta scientifica, di riportarla in vita trapiantandole un nuovo cervello. Nasce così la nuova vita di Bella, Bella Baxter. La giovane donna deve imparare nuovamente a parlare, a interagire e relazionarsi con gli altri; è come una creatura indifesa e curiosa verso il mondo. Un giorno viene sedotta dall’avvocato Duncan Wedderburn, che le fa scoprire la dimensione sessuale e la conduce in viaggio nelle principali capitali del Mediterraneo. Bella sperimenterà un intenso e vorticoso percorso di formazione, di apertura alla vita reale, tra illusioni e abbagli brucianti…

Valutazione Pastorale

L’audace e visionario regista greco Yorgos Lanthimos torna dietro alla macchina da presa a cinque anni dal successo del film “La favorita” (2018) e lascia nuovamente il segno con “Povere Creature!” (“Poor Things”), racconto che si muove tra surreale, dramma fantastico e favola dark. Una sorta di Alice che abbandona il paese delle meraviglie e si immerge in una dimensione sociale disseminata di brama e ferocia. Qua e là lampi di “Metropolis” e “Frankenstein”. Protagonista una sensazionale Emma Stone. Il film ha vinto il Leone d’oro a Venezia80. La storia. Londra fine ‘800, una donna si getta da un ponte. La raccoglie sulle rive del fiume il dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe) che decide, spinto dal desiderio della scoperta scientifica, di riportarla in vita trapiantandole un nuovo cervello. Nasce così la nuova vita di Bella, Bella Baxter (Emma Stone). La giovane donna deve imparare nuovamente a parlare, a interagire e relazionarsi con gli altri; è come una creatura indifesa e curiosa verso il mondo. Un giorno viene sedotta dall’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), che le fa scoprire la dimensione sessuale e la conduce in viaggio nelle principali capitali del Mediterraneo. Bella sperimenterà un intenso e vorticoso percorso di formazione, di apertura alla vita reale, tra illusioni e abbagli brucianti… Non ci si può aspettare un racconto lineare e accomodante da un regista geniale e provocatorio come Lanthimos. Basta citare alcuni suoi titoli per tracciare il perimetro del suo orizzonte narrativo, la direzione del suo sguardo: “The Lobster” (2015), “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) e “La favorita” (2018). Autore considerato già cult, con “Povere Creature!” è destinato a turbare e conquistare. Prendendo le mosse da un racconto di Alasdair Gray e sceneggiato da Tony McNamara (candidato all’Oscar per il copione de “La Favorita”), il nuovo film di Lanthimos ci introduce in un mondo che accosta il favolistico alla commedia nera, al dramma feroce. Lanthimos è un autore dallo sguardo vigoroso e allegorico; fotografa la realtà con lenti deformanti, disegnando sentieri surreali e lividi. Qui mette in scena una favola capovolta, nerissima: sembra riprendere la figura di Alice di Lewis Carroll per calarla in uno scenario claustrofobico, ammaliante e gotico. Bella è un po’ Alice ma anche una creatura come Frankenstein uscita dalla penna di Mary Shelley. Splendida d’aspetto, svuotata però nella personalità, pronta a essere riplasmata dal suo creatore Godwin – come sempre notevole l’interpretazione di Willem Dafoe –, che lei chiama “God”, dio. Ma qualcosa va “storto”: Bella matura subito idee proprie, desideri, insofferenze. Alla prima occasione, fugge via e si immerge nel mondo, che però non le risparmia nulla: dall’iniziale ebbrezza, anche fisico-sessuale, per passare rapidamente alla povertà, disparità sociale, mercificazione del corpo della donna e crudeltà da parte di uomini predatori. “Il romanzo di Alasdair Gray – sottolinea Lanthimos – appare fin da subito davvero visionario e molto complesso grazie ai suoi temi, al suo umorismo, ai suoi personaggi e al suo linguaggio. [...] Fondamentalmente, era una storia sulla libertà di una donna nella società”. E chiarendo la traiettoria narrativa della sua opera, il regista aggiunge: “C’era bisogno di creare un mondo in cui far abitare Bella. Non poteva essere qualcosa di realistico. Abbiamo cercato di esulare dal periodo storico in cui il film è ambientato, inserendo alcuni elementi di altre epoche, perché questo ci consente di rendere il film più simile a una fiaba, a una metafora. Quindi, ci sono vari elementi fantascientifici, anacronistici o immaginari”. Lanthimos strappa sorrisi e inquietudini allo spettatore, chiamato a seguire le vicissitudini di Bella – punto di vista narrante – per fare esperienze (brutali) della realtà. Il racconto sa essere colto, profondo, ilare, grottesco ed esplicito. L’autore non risparmia nulla alla sua Bella, ma neanche allo spettatore. “Povere Creature!” si rivela un’opera di certo interessante, acuta e visionaria, ma di non facile cooperazione; per tali motivi, infatti, è indicata a un pubblico adulto capace di gestire i temi in campo. “Povere Creature!” è un film complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per i temi e il linguaggio in campo, il film richiede un pubblico adulto.

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