PSYCHO

Valutazione
Discutibile, crudezze
Tematica
Famiglia - genitori figli, Psicologia
Genere
Thriller
Regia
Gus Van Sant
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Psycho
Distribuzione
United International Pictures

Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. : basato sul romanzo omonimo di Robert Bloch - Scenegg. : Joseph Stefano - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Chris Doyle - Mus. : Bernard Herrmann adattata da Danny Elfman - Montagg. : Amy Duddleston - Dur. : 103' - Produz. : Brian Grazer, Gus Van Sant.

Interpreti e ruoli

Vince Vaughn (Norman Bates), Anne Heche (Marion Crane), Julianne Moore (Lila Crane), Viggo Mortensen (Sam Loomis), William H.Macy (Milton Arbogast), Robert Forster (dr. Simon), Philip Baker Hall (sceriffo Chambers), Anne Haney (signora Chambers), Chad Everett (Tom Cassidy), Rance Howard (signor Lowery), Rita Wilson (Caroline)

Soggetto

E' il fine settimana. La giovane Marion Crane chiede al suo datore di lavoro di uscire un po' prima perchè non si sente bene. Viene accontentata ma nello stesso tempo le viene affidata una forte somma di denaro,400mila dollari, perché la versi in banca lunedì mattina all'apertura degli sportelli.Marion prende la somma, saluta tutti, poi a casa il disperato tentativo di cambiare vita ha in lei la prevalenza. D'impulso decide di derubare il malloppo. Con i soldi nella borsetta, e negli occhi la speranza di nuove prospettive, Marion si affretta a lasciare la città. Con atteggiamenti un po' incerti e non proprio spontanei, compra un'auto usata pagandola 4000 dollari, e poi si allontana. Arriva la notte, Marion é su una strada deserta, e il posto più vicino dove dirigersi é un motel defilato e fuori mano, dove la accoglie il proprietario Norman Bates, giovane tranquillo e di bell'aspetto. Intanto in ufficio si é appreso che i soldi non sono stati versati, e Lila, non avendo più notizie della sorella Marion, decide che è ora di andarla a cercare. La situazione al motel é tutt'altro che rassicurante. Quando pensa di potersi concedere una doccia, Marion sente una presenza estranea in stanza: qualcuno la assale, la colpisce ripetutamente con un coltello, fino a lasciarla priva di vita nel bagno. Dopo alcune ricerche, Milton Arbogast, investigatore privato, arriva al motel e comincia ad incalzare Norman con domande circostanziate. Soprattutto risulta strana una casa vecchia e diroccata, vicina al motel, che Norman dice essere vuota e dalla quale invece arrivano curiosi rumori. Ma anche Arbogast viene eliminato, prima che possa proseguire le indagini. Tuttavia i sospetti inorno a Norman cominciano a farsi stringenti. Anche Sam Loomis, amante di Marion, partecipa alle ricerche. Lungamente compressa, la corazza difensiva di Norman alla fine cede. E' lui il colpevole: uccideva, indossando i vestiti della madre, che viveva con lui e a cui era morbosamente legato.

Valutazione Pastorale

Quando uscì nel 1960, il film "Psyco" di Alfred Hitccock ebbe grande successo per il modo forte e incisivo con cui affrontava, affidandoli alle immagini, temi spiccatamente psicanalitici. Nel corso degli anni, il film é diventato emblematico e preso spesso in prestito per definire situazioni oscure della psiche umana, dalla sessualità al complesso di Edipo agli impulsi omicidi: insomma lo sdoppiamento della personalità individuale. Il tutto realizzato con la maestria del regista londinese, ossia facendo risaltare la 'paura' che queste deviazioni comportano, ma sempre senza mai fare violenza alla sensibilità dello spettatore. Il rifacimento di film molto famosi comporta in genere parecchi rischi, a cominciare dalla domanda: perchè? Il regista Gus Van Sant ha detto di aver ripreso interamente il copione di allora, senza cambiare niente, ma con due intenti: promuovere una specie di indagine su ciò che potrebbe accadere se una persona di una nuova generazione ripetesse quei gesti sconsiderati, e far nascere in chi non conosce l'originale il desiderio di andarlo a vedere. Il film é quindi ben fatto, ma quello che gli manca sono la convinzione, la forza di persuasione, il senso di inquietudine che usciva dalle immagini in bianco&nero di Hitchcock. Dal punto di vista pastorale, la storia, per come é presentata, non è esente da qualche disinvoltura nel trattamento della 'malattia' del proragonista. Eccessi che si traducono in non poche crudezze sul piano visivo. Film quindi da valutare come discutibile. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film è da utilizzare in occasioni mirate, come curiosità per scoprire come in un gioco differenze e modifiche intervenute oggi rispetto all'originale del 1960.

Le altre valutazioni

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