QUANDO C’ERA MARNIE

Valutazione
Consigliabile, poetico *
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Famiglia - genitori figli, Film per ragazzi
Genere
Film di animazione
Regia
Hiromasa Yonebayashi
Durata
103'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
Omoide no Mani
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Keiko Niwa, Masashi Ando, Hiromasa Yonebayashi tratto dal romanzo "Where Marnie Was There" di Joan G. Robinson
Musiche
Takatsugu Miramatsu

Orig.: Giappone (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo "Where Marnie Was There" di Joan G. Robinson - Scenegg.: Keiko Niwa, Masashi Ando, Hiromasa Yonebayashi - Fotogr.(Panoramica/a colori) - Mus.: Takatsugu Miramatsu - Dur.: 103' - Produz.: Toshio Suzuki per Studio Ghibli - USCITA: 24,25,26 AGOSTO 2015.

Soggetto

I genitori adottivi mandano la dodicenne Anna, che soffre di asma, in cura presso i parenti della madre in un villaggio vicino al mare. Qui Anna scopre una grande villa affacciata sul lago, vi si inoltra e vede una misteriosa ragazzina bionda. Lei si chiama Marnie, e ben presto le due adolescenti fanno amicizia. Comincia tra loro un rapporto sempre più stretto suggellato da una intesa. "Promettimi -si dicono tra loro- che resteremo un segreto. Per sempre".

Valutazione Pastorale

Il punto di partenza è un libro intitolato "Quando c'era Marnie". Scritto dall'inglese Joan G. Robinson e pubblicato nel 1967, il romanzo è diventato presto un classico della letteratura per l'infanzia, inserito anche nella lista dei libri consigliati dallo stesso Miyazaki. E' da supporre che la scrittura dell'autrice britannica sia improntata ad uno stile sfumato ed evocativo, ad atmosfere di intenso lirismo. In tal caso ci sarebbe molta aderenza con la messa in scena operata dal giapponese Hiromasa Yonebayasshi. Tutto il copione infatti poggia sull'idea del sogno. La protagonista Anna, malata di asma, sogna di incontrare un'altra se stessa. Fino al punto che Marnie diventa la proiezione di un'esistenza nuova, tanto affascinante quanto sfuggente, inafferrabile, difficile da inquadrare. Timida e soggetta a forti sbalzi emotivi, Anna attraversa la realtà senza accorgersi di passare nel sogno, anzi accettandone gli imprevisti e gli inciampi. Conta molto, nello svolgimento della vicenda, l'aderenza del regista ad un disegno animato di forte impatto dinamico, affidato ad un bellissimo impianto cromatico, fatto di suggestioni stratificate: come se la storia vivesse su più piani, dedita a ricostruire e sfidare la memoria di un sogno, il sovrapporsi, appunto, di vari strati temporali. Un andamento affabulatorio di notevole fascino, che resta sul lirico e inclina sul doppio binario della fiaba insolita e indecisa. Anna e Marnie giurano di non lasciarsi mai. Ma così succede in tutte le fiabe, e quella villa sul lago, che appare e scompare, somiglia tanto all'inquietante scenario dell'Overlook Hotel di kubrickiana memoria. Un cartone inatteso e spiazzante per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme poetico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto curioso e originale per ragazzi e per tutta la famiglia.

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