Orig.: Belgio/Francia (2002) - Sogg.: Sebastien Lifshitz, Stephane Bouquet - Scenegg.: Karen Wacs - Fotogr.(Normale/a colori): Pascal Pocet - Montagg.: Yann Dedet - Dur.: 100' - Produz.: Lancelot Films, Man's Films, ArteFrance Cinema, RTBF - VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.
Interpreti e ruoli
Jérémie Elkaim (Mathieu), Stephane Rideau (Cédric), Marie Matheron (Annick), Laetitia Legrix (Sarah), Dominique Reymond (la madre), Nils Ohlund . (Pierre)
Soggetto
Durante le vacanze al mare vicino a Nantes due ragazzi si incontrano: Mathieu, introverso con una madre depressa, la sorella e la zia; e Cédric, disinibito con un padre assente e lontano. Sono due ragazzi soli, e la loro amicizia ben presto diventa passione amorosa esplicita. Dopo i primi momenti di paura, Mathieu trova il coraggio per confessare alla madre di essere gay. Così può lasciarsi andare al rapporto con Cédric, un rapporto soprattutto di tipo fisico. Ormai più consapevole, Mathieu é in grado di lasciare Cédric e di mettersi alla ricerca di altre persone. Mathieu rivive tutto questo nel ricordo, quando si trova in clinica dopo aver tentato il suicidio. Cédric voleva rivederlo, ma lui ha rifiutato perchè l'amico lo ha tradito. Infine Mathieu torna vicino a Nantes e trova un impiego come lavapiatti. Ancora una volta Cédric lo cerca, ma lui si nega. Stavolta Mathieu incontra un vecchio amico di Cédric e comincia ad uscire con lui.
Valutazione Pastorale
Anche se sbandierato come storia coraggiosa e lucida, il film é opera mediocre, con attori poco espressivi ed una sceneggiatura fin troppo artificiosa. Detto di alcune sequenze da cinema hard, è soprattutto il resto a fallire: il rapporto tra i die ragazzi resta indagato solo in superficie, fra logori cliché ed una visione dell'omosessualità come sbocco senza uscita, se non nell'omosessualità di nuovi rapporti a cui se ne sostituiranno altri, in una catena senza speranza. Resta allora la sensazione di un mondo fatto di pulsioni incontrollate e di disagio impossibile da colmare. Un'idea di solitudine e disperazione date come naturali e da incoraggiare. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, e negativo. UTILIZZAZIONE: è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione é da tenere per eventuali passaggi televisivi (il film é vietato ai minori di 18 anni).