Questo mondo non mi renderà cattivo

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Bullismo, Cronaca, Dialogo, Donna, Droga, Educazione, Emigrazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Fumetti- Graphic novel, Giustizia, LGBTQ+, Male, Metafore del nostro tempo, Povertà-Emarginazione, Violenza
Genere
Animazione, Drammatico, Satirico
Regia
Michele Rech - Zerocalcare
Durata
Miniserie da 6 episodi da 30'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Questo mondo non mi renderà cattivo
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Michele Rech - Zerocalcare
Musiche
Giancane
Produzione
Movimenti Production - Banijay, BAO Publishing, Netflix.

La serie è disponibile sulla piattaforma Netflix

Interpreti e ruoli

Michele Rech - Zerocalcare (Zero), Valerio Mastandrea (Armadillo), Paolo Vivio (Secco), Chiara Gioncardi (Sarah), Michele Rech - Zerocalcare (Cesare), Silvio Orlando (Detective della Digos), Gianluca Cortesi (Agente Tonelli), Gianluca Cortesi (Agente Falvetta), Michele Foschini (Agente De Niro)

Soggetto

Roma oggi, nel quartiere dove vivono Zero e i suoi amici Sarah e Secco è stata appena individuata una sede per l’accoglienza dei migranti. Si accende subito una feroce protesta da parte di un gruppo che istiga all’odio sociale, che spinge Zero e gli altri a prendere posizione in difesa degli ultimi. Tra i contestatori Zero individua un amico di infanzia che non vedeva tempo, Cesare, scomparso per problemi di dipendenza…

Valutazione Pastorale

Da giugno 2023 è su Netflix la nuova serie del fumettista Michele Rech in arte Zerocalcare “Questo mondo non mi renderà cattivo”, animazione che si rivolge a un pubblico adulto mettendo a tema le tensioni sociali di oggi, tra accoglienza migranti e dispersioni nelle dipendenze. Il fumettista, forte di un solido seguito di lettori, dopo il successo della serie d’esordio “Strappare lungo i bordi” (2021), è tornato a offrirci un racconto del quadro sociale con stile acuto e caustico. Ci mostra la vita nella Capitale, tra consolidate prassi sociali, simpatiche furbizie e allarmanti frizioni, tratteggiando una storia che si fa parametro, allegoria, del nostro presente. A produrla con Netflix sono Movimenti Production e BAO Publishing. Tra le voci Valerio Mastandrea nel ruolo dell’Armadillo, la coscienza “ribelle” di Zerocalcare, e Silvio Orlando nei panni di un grigio detective della Digos. La storia. Roma oggi, nel quartiere dove vivono Zero e i suoi amici Sarah e Secco è stata appena individuata una sede per l’accoglienza dei migranti. Si accende subito una feroce protesta da parte di un gruppo che istiga all’odio sociale, che spinge Zero e gli altri a prendere posizione in difesa degli ultimi. Tra i contestatori Zero individua un amico di infanzia che non vedeva tempo, Cesare, scomparso per problemi di dipendenza… Alla presentazione stampa Zerocalcare ha sottolineato: “Si tratta di una serie divisiva. Non cerco mai la provocazione. La suggestione di fondo è provare a dare risposte collettive ai problemi, cercare di partire dall’idea di non lasciare mai indietro nessuno: non basta stare bene da soli”. A livello narrativo, l’autore esplora le sfide del quotidiano, tra incertezze economiche, lavori precari o demotivanti, solitudine rispetto a un sistema sociale infiacchito. Zerocalcare racconta gli scontri di quartiere, tra amici, le divisioni divampate davanti a un centro di accoglienza per migranti, dove soffiano agitatori che antepongono l’Io al Noi. Dall’altro, tratteggia i complicati sentieri della crescita attraverso le storie dei personaggi (che intersecano anche qui svariati fronti, comprese minoranze e comunità Lgbtqi+), in particolare le difficoltà economiche che aprono a vertigini fagocitanti come quelle in cui finisce Cesare, un escluso, un sopravvissuto a droghe ed eccessi, che diventa il capro espiatorio di una realtà cinica e distratta. Nella linea narrativa di Zerocalcare si ritrovano molte delle istanze del cinema del britannico Ken Loach, autore che da oltre cinquant’anni presidia, con coerenza, un cinema di impegno civile (tra i suoi titoli più recenti gli struggenti “Io, Daniel Blake” e “Sorry We Missed You”). Lo stile di Zerocalcare è però diverso, personalissimo: muovendosi lungo il binario dell’animazione, Michele Rech usa un umorismo brillante e irriverente, a tratti caustico alla Ricky Gervais, compreso un turpiloquio spesso debordante. Non lascia di certo indifferenti “Questo mondo non mi renderà cattivo”: sulle prime la serie può apparire scomoda e un poco urticante, ma addentrandoci nel cuore si coglie tutta l’intensità dello sguardo di Zerocalcare, quel suo guardare ai fragili e agli ultimi tra denuncia e poesia. Indirizza la camera, attraverso la lente del fumetto, là dove l’umanità è sola e disgraziata. Serie complessa, problematica, per dibattiti.

Utilizzazione

La serie è da utilizzare per approfondimenti sui temi dell'accoglienza, del dialogo e della dispersione sociale generata dalle dipendenze. Per temi e linguaggio in campo la serie è indicata per un pubblico adulto.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV