RAGAZZE VINCENTI *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Biografico
Regia
Penny Marshall
Durata
128'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
A LEAGUE OF THEIR OWN
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Lowell Ganz, Babaloo Mandel Kim Wilson, Kelly Candaele
Musiche
Hans Zimmer
Montaggio
George Bowers

Sogg.: Kim Wilson, Kelly Candaele - Scenegg.: Lowell Ganz, Babaloo Mandel - Fotogr.: (scope/a colori) Miroslav Ondricek - Mus.: Hans Zimmer - Montagg.: George Bowers - Dur.: 128' - Produz.: Robert Greenhut, Elliot Abbott

Interpreti e ruoli

Tom Hanks (Jimmy Dugan), Geena Davis (Dottie Hinson), Madonna (Mae Mordabito), Lori Petty (Kit Keller), Jon Lovit (Ernie "Cappy" Capadino), David Strathairn (Ira Lowenstein), Garry Marshall (Walter Harvey), Rosie O'Donnell, Renee Coleman, Ann Cusack, Anne Elizabeth Ramsay, Tracy Reiner, Bill Pullman

Soggetto

in America del 1943, in piena guerra e con carenze di uomini in tutti i settori, opera e si afferma la Lega di tutte le donne sportive statunitensi. Gli americani non hanno rinunciato al loro amatissimo baseball e centinaia di ragazze sui venti anni si dedicano ad addestramenti, selezioni e campionato. Uno scopritore di talenti Ernie "Cappy" Capadino, ingaggia per provarle due sorelle fra i diciotto e i vent'anni, abitanti nell'Oregon, Dottie e Kit Keller, brave tutte e due, ma più forte e fortunata Dottie sposata con il militare Bob Hinson. Le due sorelle, accolte nella squadra delle "Pesche" si allenano duramente con una diecina di coetanee: le guida Jimmy Dugan, ex campione con un ginocchio rovinato da un incidente di gioco, dedito all'alcool e assolutamente scettico sulle possibilità che delle donne possano riuscire nel baseball. La squadra è patrocinata da un industriale dolciario (Walter Harvey), assistito da un manager generale Ira Lowenstein, che per conto di Harvev si occupa di tutti i "team" del campionato femminile statunitense. Da qui gli inizi faticosi, la prima difficoltà iniziale del rapporto con il frustrato allenatore, i non facili umori del pubblico negli stadi americani e poi la felice ripresa dei consensi. Jimmy simpatizza con Dottie, la bionda campionessa, ma lei è riservata e severa, anche perché il marito Bob è in trincea e, a campionato e guerra finiti, non pensa altro che a ritornarsene a casa con lui e a mettere al mondo molti figli. Ostico, invece, il rapporto di Dottie con la sorella minore, poiché Kit è affascinata dalla bravura e dalla personalità dell'altra, tanto che ad un certo momento l'allenatore fa trasferire Kit in un'altra squadra pur di non perdere Dottie, considerata da tutti il numero uno nel suo ruolo di gioco. Arrivato improvvisamente Bob congedato Dottie decide di abbandonare il campionato. Jimmy, lasciatosi con lei un po' bruscamente, la ritrova però in campo al momento della partita decisiva, un incontro che la giovanissima donna non si è sentita di mancare, per cui a mezza strada ha deciso di tornare subito in squadra. Con il "team" avversario si batte anche Kit. Le due sorelle si fronteggiano nel punto cruciale e finalmente Kit, anche se strattonando la sorella, vince, conquistando il campionato. Dottie ora parte davvero: malgrado l'invito nell'Oregon ricevuto da lei, Kit resterà nei paraggi affidandosi al baseball, ma ambedue rimpiangeranno sempre quegli anni di fatiche e soddisfazioni della loro giovinezza. Quanto al baseball, ormai la Lega è forte e a tale branca dello sport femminile si aprono rosee prospettive. Jimmy ha ripreso fiducia in se stesso e, declinando buone offerte altrove, resta volentieri nella squadra delle "Pesche" aiutato da Ira e da Walter Harwey. Tantissimi anni dopo quel campionato, le "ragazze" si ritrovano ormai anziane ad una grande festa celebrativa. Ci sono molte fotografie e ricordi per ognuna di loro, presenti anche Ira e il vecchio industriale Harwey. Ormai nonne, anche Dottie e Kit si abbracciano commosse tra loro e con le compagne di un tempo.

Valutazione Pastorale

fra i tanti film statunitensi esaltanti gli sport e i relativi campioni questo della regista Penny Marshall è piuttosto curato e perfino attento a certi dettagli psicologici (ci si riferisce allo spigoloso rapporto tra le due sorelle dell'Oregon, passate dalla vita fra le mucche all'erba dei campi di gioco e degli stadi). Sono, se mai, eccessivi gli allenamenti, che allungano di parecchio le vicende sportive. Straordinari come sempre gli americani nel fare di eventi simili non solo spettacolo, ma un autentico mito. Qualche riserva per alcune situazioni e scene.

Le altre valutazioni

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