RICKY – Una storia d’ amore e libertà

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo
Genere
Metafora
Regia
Francois Ozon
Durata
90'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
Ricky
Distribuzione
Teodora Film
Soggetto e Sceneggiatura
Francois Ozon con la collaborazione di Emmanuele Bernheim liberamente ispirato al racconto "Moth" di Rose Tremain
Musiche
Philippe Rombi
Montaggio
Muriel Breton

Orig.: Francia/Italia (2009) - Sogg.: liberamente ispirato al racconto "Moth" di Rose Tremain - Scenegg.: Francois Ozon con la collaborazione di Emmanuele Bernheim - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jeanne Lapoirie - Mus.: Philippe Rombi - Montagg.: Muriel Breton - Dur.: 90' - Produz.: Claudie Ossard, Chris Bolzli.

Interpreti e ruoli

Alexandra Lamy (Katie), Sergi Lopez (Paco), Melusine Mayance (Lisa), Arthur Peyret (Ricky), Andre Wilms (dottore), Maryline Even (Odile)

Soggetto

Divisa tra la figlioletta Lisa e il lavoro in fabbrica, la vita di Katie cambia all'improvviso quando conosce Paco, un collega. Qualche tempo dopo nasce Ricky, un bel bambino con una inattesa particolarità: due piccole ali sulle spalle che crescono giorno dopo giorno. Passato lo sconcerto iniziale, Katie prova a tenere nascosto il segreto. Ma arriva l'occasione in cui qualcuno se ne accorge, e la notizia finisce in pasto ai media. Katie e Paco decidono allora, dietro pagamento, di fare una sorta di 'presentazione ufficiale'. Ma al momento decisivo, Ricky vola via.

Valutazione Pastorale

Ozon, controverso regista francese, comincia girando una storia di taglio realistico sulla dura vita di una donna sola con figlia adolescente in uno scenario freddo e cupo. Poi vira sul surreale, mette la storia sulle spalle di un neonato con le ali e apre mille interpretazioni possibili. La più immediata delle quali è che si tratti di un apologo sulla diversità, che é da accogliere e non da vendere al miglior offerente. Oppure si parla del modo di accogliere maternità (e paternità), tra disappunto, incertezza, rifiuto. Insomma il simbolismo corre a briglia sciolta lungo una storia realizzata con cura, e non priva di una certa furbizia espositiva. Forse varrebbe la pena di considerarla solo una favola con tutte le conseguenze di assurdo e fantastico immaginabili. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Attenzione é da tenere per per piccoli e minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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