RICORDATI DI ME

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giovani, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Gabriele Muccino
Durata
125'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Gabriele Muccino, Heidrun Schleef Gabriele Muccino
Musiche
Paolo Buonvino
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia/Francia/Gran Bretagna (2003) - Sogg.: Gabriele Muccino - Scenegg.: Gabriele Muccino, Heidrun Schleef - Fotogr.(Scope/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 125' - Produz.: Domenico Procacci per Fandango.

Interpreti e ruoli

Laura Morante (Giulia Ristuccia), Fabrizio Bentivoglio (Carlo Ristuccia), Nicoletta Romanoff (Valentina Ristuccia), Silvio Muccino (Paolo Ristuccia), Monica Bellucci (Alessia), Enrico Silvestrin (Stefano Manni), Gabriele Lavia (Alfredo), Silvia Coen (Elena), Pietro Taricone (Paolo Tucci), Stefano Santospago (André), Maria Chiara Augenti . (Anna Pezzi)

Soggetto

A Roma, in casa della famiglia Restuccia suona la sveglia che dà inizio alla giornata. Giulia, la mamma, insegna al liceo; Carlo, il padre, è funzionario in una società finanziaria. Poi ci sono i due figli: Valentina, quasi diciotto anni, e Paolo, diciannove, prossimo alla maturità. Anni prima, quando si erano conosciuti, i genitori avevano altre ambizioni. Giulia voleva fare l'attrice e qualche esperienza l'aveva già realizzata; Carlo si sentiva portato a scrivere e il suo primo romanzo era pronto nel cassetto. La nascita dei figli e l'incombere delle necessità quotidiane avevano condotto entrambi su strade più sicure ma meno gratificanti. Nel frattempo Valentina é attratta dal mondo dello spettacolo, sa già di voler diventare una showgirl, partecipa a concorsi, selezioni, provini con l'obiettivo a tutti i costi di comparire in televisione in qualche varietà. Paolo invece é più incerto, passa il tempo a chidere agli altri come 'lo vedono', non sa se corteggiare una coetanea, organizza una festa con spinelli e bevute per capire se riesce a crescere. Così, accanto alla esuberante progettualità dei figli, i genitori cominciano a scontrarsi con litigi sempre più forti, fino a decidere di riprendere a coltivare i sogni del passato. Giulia torna a frequentare un teatro, partecipa alle prove di uno spettacolo e crede di innamorarsi del regista Alfredo, che però é omosessuale. Carlo, durante un ritrovo di compagni di liceo, rivede Alessia, la sua ragazza di un tempo e non riesce più a staccarsene. I due iniziano una relazione, che porta lei a lasciare il marito e ad andare a vivere da sola con il figlioletto. Mentre i rapporti si fanno più tesi, Carlo ha un incidente d'auto che diventa l'occasione per ricompattare il nucleo. Dall'ospedale i genitori vedono Valentina che, dopo aver frequentato personaggi, feste, attori di giorno e sopratutto di notte, balla in uno show di prima serata. Al ritorno a casa, tutto sembra di nuovo tranquillo. Arriva Natale e i quattro si preparano alla cena. Squilla il telefonino. Carlo si chiude in bagno: dall'altra parte c'é Alessia.

Valutazione Pastorale

Dichiara Muccino nelle note di regia: " 'Ricordati di me' é la storia di una famiglia normale in cui tutti non fanno che temere la propria normalità, in cui nessuno vuole essere nessuno. Il film é come se sollevasse il velo delle ipocrisie familiari e andasse a guardare cosa c'é sotto, cosa si nasconde dietro la routine di ogni giorno e alle tante cose non dette...". Bisognerebbe chiedere a Muccino cosa intende per 'famiglia' e quale sia il suo concetto di 'normalità'. Un approccio di questo tipo infatti mette fuori strada. Come già ne "L'ultimo bacio" (e in più punti ripetendo le stesse situazioni di quel precedente), Muccino parte dalla famiglia per metterne in scena la disgregazione, forse dolorosa ma anche quasi ineluttabile. Allora é utile chiarire. Alcuni dati di fatto sono indubitabili: la società italiana di oggi è fortemente influenzata dall'abnorme dilatazione dei media, delle immagini, di tutto il mondo costruito intorno alla televisione, mondo fittizio ma che paradossalmente attira come fuga dalla realtà, mondo dove bisogna avere pochi scrupoli e accettare tutte le regole. Le file di adolescenti ai provini (spesso accompagnate dalle madri che sognano un riscatto alle proprie ambizioni mancate) sono cronaca sotto gli occhi di tutti. Non si vuole quindi negare l'esistenza di problemi, difficoltà, spinte alla frammentazione, tentazioni all'individualismo. E' che Muccino affronta tutta questa complessa materia senza mai dare la sensazione che gliene importi veramente qualcosa. Descrive la situazione (i rimpianti degli adulti, il cinismo degli adolescenti) ma poi si ferma, adagiato su tutto ciò che può seguire (la figlia invita la mamma ad una festa, la mamma non sa niente di dove la figlia passi le notti) fino alla conclusione (uguale al suo titolo precedente) che significa il ripetersi all'infinito della stessa situazione. Si astiene Muccino, indifferente e, sopratutto, molto furbo. Perchè, nell'insieme, "Ricordati di me" appare come un film perfettamente costruito al momento giusto e sui temi giusti. Ben diretto (Muccino racconta con scioltezza), ben interpretato (miscela tra nomi importanti e dive internazionali), scritto per dare l'idea di denunciare certi malcostumi (il carrierismo, le veline, la superficialità della televisione) e poi finire subito sul piccolo schermo tra dibattiti, talk-show, contenitori domenicali di vario tipo. Insomma un film che descrive problemi senza essere problematico, cioè senza offrire appigli autentici perchè si rifletta sugli argomenti che propone. Dunque un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e generalmente caratterizzato da ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essre utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto delle osservazioni fatte sopra nell'ottica del pubblico più giovane. Per proporlo nell'ambito del tema 'famiglia' é bene prevedere opportuni supporti alla proiezione.

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