RISCHIO A DUE

Valutazione
Inconsistente, superficialità
Tematica
Avidità, Denaro, Matrimonio - coppia, Sport
Genere
Drammatico
Regia
D.J.Caruso
Durata
124'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Two for the Money
Distribuzione
United International Pictures
Musiche
Christophe Beck
Montaggio
Glen Scantlebury

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: Dan Gilroy - Fotogr.(Scope/a colori): Conrad W. Hall - Mus.: Christophe Beck - Montagg.: Glen Scantlebury - Dur.: 124' - Produz.: Jay Cohen, James G. Robinson.

Interpreti e ruoli

Al Pacino (Walter Abrams), Matthew McConaughey (Brandon Lang), Rene Russo (Toni Morrow), Armand Assante (Novian), Jeremy Piven (Jerry), Jaime King (Alexandria), Kevin Chapman (Southie), Ralph Garman (Reggie), Gedde Watanabe (Milton), Carly Pope (Tammy), Charles Carroll (Chuck), Gerard Plunkett (Herbie), Chrislyn Austin . (Julia)

Soggetto

Ex giocatore di football, Brandon si fa conoscere perché azzecca quasi tutti i pronostici delle partite. Walter, proprietario della più importante agenzia di scommesse sportive d'America, lo convince a venire da Las Vegas a New York e a lavorare per lui. Brandon non delude, e con i suoi pronostici vincenti, Walter incrementa il proprio giro d'affari. Quando la ruota della fortuna comincia a girare, tra i due cominciano gli attriti. Tra i motivi di discussione c'è anche Toni, la moglie di Walter. Arriva il momento in cui la coesistenza tra i due diventa insostenibile. Così Brandon torna a casa, lascia le scommesse, diventa allenatore di football dei bambini. E Walter e la moglie si riconciliano.

Valutazione Pastorale

La vicenda poteva risultare interessante, laddove apriva uno squarcio nell'intricato mondo delle scommesse sportive, nei suoi non chiari meccanismi. Purtroppo a prevalere sull'argomento è lo schema abusato della trama, con il consueto succedersi di sensazioni opposte e di sentimenti contrastanti: amicizia, stima, trionfalismi, successo e, dall'altra parte, invidia, sfiducia, sospetto, insicurezza. Questo ventaglio viene ingigantito e sublimato da una eccessiva verbosità di dialoghi, di parole, di monologhi soprattutti affidati ad Al Pacino, indiscusso primattore da palcoscenico. Così il racconto si fa dolciatsro, scade nel melodrammatico, perde capacità di sintesi drammaturgica. Insomma scivola nel melenso, e un po' nel noioso. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente, e caratterizzato da superficialità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto dei limiti sopra indicati. Qualche attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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