RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA

Valutazione
Consigliabile, dibattiti **
Tematica
Anziani, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Hirokazu Kore Eda
Durata
117'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
Umi yori mo mada fukaku
Distribuzione
Tucker Film
Musiche
Hanaregumi
Montaggio
Hirokazu Kore Eda

Orig.: Giappone (2016) - Sogg. e scenegg.: Hirokazu Kore Eda - Fotogr.(Panoramica/a col.):Yamazaki Yutaka - Mus.: Hanaregumi - Montagg.: Hirokazu Kore Eda - Dur.: 117' - Produz.: AOI Pro Inc. - 69° FESTIVAL DI CANNES 2016 SEZIONE "UN CERTAIN REGARD" IN CONCORSO.

Interpreti e ruoli

Hiroshi Abe (Shinoda Ryota), Yoko Maki (Shiraishi Kyoko), Taiyo Yoshizawa (Shiraishi Shingo), Kirin Kiki (Shinoda Yoshiko), Lily Franky, Sosuke Ikematsu, Satomi Kobayashi, Isao Hashizume

Soggetto

Ryota ha scritto un romanzo di successo ma da allora si è fermato, Ora si mantiene facendo il detective preso una agenzia che sorveglia coppie e singoli. Una sera Ryota va a casa della anziana mamma. Qui arrivano più tardi anche la ex moglie e il figlioletto. Una tempesta è in arrivo e risulta più prudente non muoversi...

Valutazione Pastorale

Dopo "Father and son" (2014) e "Little sister" (2015), questo nuovo film è la conferma del talento maturo e intenso di Hirokazu Kore Eda. Il regista giapponese torna con grazia e intensità ad affrontare l'analisi di un microcosmo familiare, osservato da vicino con timore e delicatezza, entrando in punta di piedi all'interno di dinamiche spinose e non facili da affrontare. Intrecciando e sovrapponendo il tema della vita privata e quello della quotidianità, Kore Eda disegna una sottile trama di riflessioni e di considerazioni. Colpisce non tanto il ritratto di Ryota e del suo muoversi sul lavoro come un demotivato e stanco investigatore, quanto la intensità dei suoi dialoghi con la mamma, la malinconia del tratto, il rimpianto per le cose non fatte, la rabbia per i successi mancati. In questo fluido scorrere del tempo, come un giudice che ammonisce severo, si pone l'incombere della tempesta. Ed è più di un fenomeno meteorologico, quell'arrivare e non esplodere, quell'arrivare senza decidersi rappresentano attimi di una tensione motiva forte. Nei quali la rarefazione dello stile arriva ad un tono emotivo che richiede scelte e decisioni. Nel quale la tempesta è metafora di un cambiamento non più eludibile. Intenso e complesso, scandito da ansie, tremori e sensazioni ovattate, il film riporta (finalmente) ad un cinema giapponese 'classico', che richiama Ozu e Mizoguchi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e da affidare a dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in successive occasioni, come opportunità di conoscenza di un cinema, quello giapponese, capace di grandi opere destinate al ricordo.

Le altre valutazioni

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