ROSA E CORNELIA

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Amicizia, Donna, Famiglia - genitori figli, Politica-Società, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Giorgio Treves
Durata
90'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Làntia Cinema & Audiovisivi
Soggetto e Sceneggiatura
Remo Binosi, Francois De Maulde, Giorgio Treves tratto dalla commedia "L'attesa" di Remo Binosi
Musiche
Franco Piersanti
Montaggio
Carla Simoncelli

Orig.: Italia (2000) - Sogg.: tratto dalla commedia "L'attesa" di Remo Binosi - Scenegg.: Remo Binosi, Francois De Maulde, Giorgio Treves - Fotogr.(Panoramica/a colori): Camillo Bazzoni - Mus.: Franco Piersanti - Montagg.: Carla Simoncelli - Dur.: 90' - Produz.: Gierre Film, Film Tre.

Interpreti e ruoli

Stefania Rocca (Rosa), Chiara Muti (Cornelia), Athina Cenci (Piera), Massimo Poggio (padre di Cornelia), Daria Nicolodi (madre di Cornelia), Massimo De Rossi

Soggetto

Italia del Nord, secolo 18°. Cornelia, una giovane in attesa di un figlio ma non sposata, viene relegata dai genitori in alcune stanze della grande villa di famiglia in campagna. In attesa che si compia la gravidanza, le viene affiancata un'altra ragazza, Rosa, anch'essa incinta, per farle da compagnia. A sorvegliare entrambe e a fare da filtro con i genitori e con l'esterno c'é Piera, una domestica fidata in età matura. La giovane di sangue nobile si trova così costretta fianco a fianco con una servetta di estrazione popolare con la quale il dialogo risulta all'inizio estremamente difficile. Col tempo, nelle difficoltà di una vita quasi da prigione e nella consapevolezza della maternità che le aspetta, le due giovani arrivano a capire quello che le accomuna al di là della loro estrazione sociale. E tuttavia l'accettazione che l'una fa dell'altra si scontra con l'insormontabile barriera delle convenzioni. Appena nato, il figlio di Cornela viene prelevato da Piera che, come da ordini ricevuti, deve eliminarlo. Ma anche questo si rivela per lei, donna che non ha provato la maternità, un gesto non sopportabile.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film italiano in costume realizzato in modo serio sotto il profilo storico e ambientale. Girando quasi tutto in interni, Giorgio Treves scandisce in modo puntiglioso e pertinente il percorso della vicenda, seguendo da vicino l'evoluzione caratteriale delle tre protagoniste. Proprio il profilo psicologico risulta essere quello più convincente. La gioia ma anche il dolore, la sofferenza ma anche la bellezza della maternità e dell'attesa si scontrano con la durezza e il cinismo di regole sociali impossibili da cambiare: quasi a dire che l'equilibrio non si spezza se non al prezzo di atti forti e dirompenti. Rosa e Cornelia diventano così due figure femminili vibranti e autentiche. E' merito del regista farle muovere e 'vivere' senza farne (il rischio é in agguato) le solite eroine femministe in anticipo sui tempi. In realtà qui non c'é nessuno che può esultare. C'è un dolore che la Storia fa calare su alcuni protagonisti e che spinge ad atti più forti della ragione. Dal punto di vista pastorale, lo si valuta come discutibile per alcuni passaggi più scoperti e un po' compiaciuti a fronte dei quali però c'é un 'corpus', un nucleo drammatico compatto e coinvolgente, che é da definire come problematico. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per proiezioni mirate, come esempio di prodotto italiano in costume, utile sia come 'finestra' su l'Italia del 1700 sia per i temi (donna, maternità, società...) da raffrontare con l'oggi.

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