ROSE E PISTOLE

Valutazione
Discutibile, crudezze
Tematica
Giovani, Povertà-Emarginazione, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Carla Apuzzo
Durata
74'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Rose e pistole
Distribuzione
AB Film
Musiche
Eugenio Colombo
Montaggio
Salvatore Piscicelli

Orig.: Italia (1998) - Sogg. e scenegg.: Carla Apuzzo, Salvatore Piscicelli, Marco Vajani - Fotogr.(Normale/a colori): Paolo Ferrari - Mus.: Eugenio Colombo - Montagg.: Salvatore Piscicelli - Dur.: 74' - Produz.: Salvatore Piscicelli per Falco Film.

Interpreti e ruoli

Anna Ammirati (Rosa), Duccio Giordano (Angelo), Luigi Petrucci (Miranda), Cristina Donadio (Rosa grande), Lello Serao (Pappalardo), Mauro Gioia (maniaco), Marcella Vitiello (Nikita), Gianni Dal Maso (Bosnia), Stefano Sarcinelli (serial killer)

Soggetto

Nell'area metropolitana a ovest di Napoli, tra Bagnoli e i Campi Flegrei, Rosa e Angelo sono una coppia di ventenni (lei é incinta ma lui non lo sa) in fuga perchè inseguiti dall'ex marito di lei, il ricco macellaio Pappalardo, il quale ha assunto un killer, Bosnia, per uccidere il ragazzo. Alla ricerca di denaro facile per lasciare la città, Angelo si fa coinvolgere in una rapina in un'agenzia ippica con i balordi Sergio e Peppe, mentre Rosa, dopo un malriuscito tentativo di spaccio, raggiunge la sede di un telefono erotico dove aveva lavorato in passato. Qui, mentre Rosa subisce l'ostilità di Rosa grande, che gestisce il telefono, arriva un'altra ragazza, Nikita, che è pedinata, senza saperlo, da un maniaco, un professore di matematica feticista e fanatico delle pistole, da lei conosciuto il giorno prima. Durante la rapina intanto Angelo viene ferito e i due complici lo abbandonano davanti alla sede del telefono. Nel frattempo Pappalardo e Bosnia riescono a sapere da due frikkettoni l'indirizzo della coppia. Si precipitano sul posto e fanno irruzione nei locali con le pistole spianate. Nel caos generale, Rosa grande spara a Miranda, sua collega di gestione, poi il professore maniaco uccide Bosnia, e Pappalardo uccide il professore che cadendo spara a sua volta a Pappalardo. Rosa incinta dice la conclusione: Angelo è stato arrestato ma ci sposeremo. Rosa grande mi ha prestato la casa al mare. La perseveranza della donna porta premio.

Valutazione Pastorale

Dice l'esordiente regista Carla Apuzzo: "Non c'é da parte mia alcuna pretesa di analisi sociologica o tantomenno politica di quello che viene definito il disagio giovanile...piuttosto sono interessata ai linguaggi in cui si esprime il mondo giovanile, alle sue forme di autorappresentazione. E' di questo soprattutto che il film si occupa. Ho cercato di mettere insieme una specie di inventario, parziale e provvisorio, delle forme di cui parlavo prima, dai comics ai giochi di ruolo, alle leggende metropolitane...". In effetti va detto che l'accumulo di situazioni eccessive e palesemente sopra le righe fa assomigliare la storia ad una sorta di strip, di strisce a fumetti con tanto di nuvolette dove appaiono i rumori delle pistole, il fragore degli scontri e delle urla. Se il plot é da definire drammatico, va aggiunto che non mancano venature di una sorta di noir nostrano debordante e grottesco, dove nessun personaggio si salva nè agisce razionalmente. A fronte dunque di situzioni anche un po' fuori misura, e certo non condivisibili, il film mette anche alla berlina comportamenti non esemplari, dei quali evidenzia tutta la miseria. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, segnalandone le non poche crudezze.

Utilizzazione

più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzate in rassegne sulle nuove modalità del cinema italiano fine anni Novanta, sul rapporto cinema/territorio, e cinema/giovani. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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