SESSION 9

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Male
Genere
Thriller
Regia
Brad Anderson
Durata
103'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Session 9
Distribuzione
CDI-Medusa
Musiche
Climax Golden Twins
Montaggio
Brad Anderson

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Brad Anderson & Stephen Gevedon - Fotogr.(Scope/a colori): Uta Briesewitz - Mus.: Climax Golden Twins - Montagg.: Brad Anderson - Dur.: 103' - Produz.: David Collins, Dorothy Aufiero, Michael Williams.

Interpreti e ruoli

David Caruso (Phil), Stephen Gevedon (Mike), Paul Guilfoyle (Bill Griggs), Josh Lucas (Hank), Peter Mullan (Gordon Fleming), Brendan Sexton III (Jeff)

Soggetto

Gordon Fleming, proprietario della Hazmat Elimination Co. con problemi finanziari seguiti alla nascita di un figlio, pur di vincere l'appalto accetta di smantellare in una sola settimana l'amianto dal Danvers State Mental Hospital, un manicomio chiuso da 15 anni e prossimo alla ristrutturazione. La squadra è composta da suo nipote Jeff, da Mike avvocato mancato, da Phil il caposquadra, e dall'ansioso Hank. Indossate le tute di protezione, i cinque operai cominciano a girare per i reparti fatiscenti del vecchio ospedale. Mike trova nei sotterranei alcuni nastri numerati (session 1,2...) che riproducono sedute psichiatriche relative a una bambina affetta da personalità multipla, e li ascolta nelle pause-pranzo di nascosto dai colleghi. I rapporti tra gli operai degenerano progressivamente, sia per lo stress di dover terminare il lavoro in tempi brevissimi, sia pere avvenimenti inspiegabili che accadono all'interno dell'edificio. Uno ad uno gli uomini vengono uccisi, alla fine rimane il solo Gordon, l'assassino, forse posseduto dall'entità demoniaca del nastro n.9 o forse impazzito dopo aver ucciso la moglie e il figlioletto.

Valutazione Pastorale

Si potrebbe definire il film come un thriller operaio, una storia alla Ken Loach virata sul versante del paranormale e dei fantasmi e girata in digitale come "The Blair Witch project". Il rapporto tra i nastri che documentano la possessione demoniaca e il posseduto di turno è oscuro (é Mike infatti e non Gordon ad ascoltarli), il lato fantastico non illumina quello realistico, e la conclusione della vicenda, volutamente in sospeso, invece di alimentare il mistero, appare semplicemente confusa. Alle premesse suggestive non giova lo spostamento totale di prospettiva allorchè nel finale la parte horror prende il sopravvento a discapito del lavoro compiuto sulla costruzione dei personaggi e dei loro drammi. Dunque, follia di un disperato (thriller sociale) o il Male nel senso più generale che si impossessa delle persone (horror satanico)? Nonostante la buona resa formale, le due anime del film risultano male amalgamate. Senza contare la frase finale di Simon: "Io albergo nei deboli e negli umiliati", un collegamento inopportuno tra povertà e malvagità, che falsifica irrimediabilmente il discorso sulla difficile realtà del proletariato, con uomini disposti a sacrifici immensi per la sopravvivenza della propria famiglia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e segnato da molti passaggi ambigui. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, consigliabile però ad un pubblico maturo, tenendo conto che, mentre sono ben organizzati sia il taglio spettacolare sia la suspence, la soluzione è invece alquanto deludente e condizionata dalla necessità di un finale ad effetto.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV