Slow Horses. Stagione 3

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Donna, Emigrazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Letteratura, Metafore del nostro tempo, Politica, Politica-Società, Potere, Psicologia, Spy-story, Terrorismo, Violenza
Genere
Drammatico, Poliziesco, Spionaggio, Thriller
Regia
Saul Metzstein
Durata
Stagione 3, episodi 6, durata 50'-60'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Regno Unito, Stati Uniti
Titolo Originale
Slow Horses. Real Tigers
Distribuzione
Apple TV+
Soggetto e Sceneggiatura
Dai romanzi di Mick Herron, la sceneggiatura è firmata dallo stesso Herron insieme a Will Smith, Jonny Stockwood, Mark Denton
Fotografia
Danny Cohen
Musiche
Daniel Pemberton, Toydrum
Montaggio
Zsófia Tálas, Sam Williams
Produzione
Nicky Earnshaw, Simon Gillis, Mick Herron, Simon Mills, Julian Stevens. Casa di produzione: See-Saw Films, 60Forty Films, Apple TV+, Pretty Pictures

Serie disponibile sulla piattaforma Apple TV+

Interpreti e ruoli

Gary Oldman (Jackson Lamb), Jack Lowden (River Cartwright), Kristin Scott-Thomas (Diana Taverner), Saskia Reeves (Catherine Standish), Rosalind Eleazar (Louisa Guy), Christopher Chung (Roddy Ho), Sophie Okonedo (Ingrid Tearney), Jonathan Pryce (David Cartwright), Aimee-Ffion Edwards (Shirley Dander), Chris Reilly (Nick Duffy), Sope Dirisu (Sean Donovan), Kadiff Kirwan (Marcus Longridge), Freddie Fox (James 'Spider' Webb)

Soggetto

A Istanbul l’agente Alison Dunn viene uccisa per nascondere dei documenti compromettenti. Poco tempo dopo a Londra viene rapita Catherine Standish, una veterana del team di “Slough House”. E i due avvenimenti si scoprono legati…

Valutazione Pastorale

Siamo lontani dall’eleganza di James Bond, dalla penna di Ian Fleming e dalle caratterizzazioni iconiche di Sean Connery e Daniel Craig, per citare il primo e ultimo 007. Con “Slow Horses” lo scrittore britannico Mick Herron, classe 1963, ha ridefinito i canoni narrativi degli agenti segreti al servizio di sua maestà. Via le atmosfere algide ed eleganti, spazio a sguardi in chiaroscuro ruvidi e dall’umorismo nero, nerissimo. Siamo tra le fila della MI5 – intelligence di sicurezza nazionale – tra agenti di serie A e serie B: i primi risiedono nel Glasshouse building, il quartier generale nel cuore di Londra; i secondi, i “reietti”, di stanza alla “Slough House”, il cosiddetto Pantano, comando guidato dal celebre Jackson Lamb, agente imbolsito, fumatore incallito, con problemi di flatulenza e dal cinismo debordante. Insomma, Lamb fisicamente è agli antipodi di Bond, ma quanto a “fascino” il personaggio è irresistibile per intuito, genialità e azione. I romanzi di Herron sono diventati grazie a Apple TV+ una serie di successo: dopo un esordio folgorante nel 2022, seguito da una seconda stagione (“Dead Lions”), al via la terza dal 29 novembre. La storia. A Istanbul l’agente Alison Dunn (Katherine Waterston) viene uccisa per nascondere dei documenti compromettenti. Poco tempo dopo a Londra viene rapita Catherine Standish, una veterana del team di “Slough House”. E i due avvenimenti si scoprono legati… La serie “Slow Horses” targata Apple TV+ e See-Saw Films è adatta per lo schermo da Will Smith, già sceneggiatore della serie comedy a sfondo politico “Veep” (2012-19). A dirigere la terza stagione dal titolo “Real Tigers” – terzo romanzo di Herron, in Italia “Le tigri sono in giro” – è Saul Metzstein, già regista di “The Musketeers” e “Doctor Who”. Come sempre il cast è magnifico: in testa il Premio Oscar Gary Oldman, affiancato da Kristin Scott Thomas, Jonathan Pryce, Jack Lowden e Saskia Reeves. I personaggi scritti da Herron, che gli interpreti cesellano con grande abilità e cura, sono il punto forte di questo racconto di spionaggio ammantato da un umorismo nero e ruvido. È una serie ad alta tensione, serrata, marcata da un’estetica fosca e “sporca”, che rende bene l’idea di agenti nelle retrovie, che si arrabattano per ripulire la loro scarsa reputazione nell’ambiente dell’intelligence e al contempo per districarsi in casi di spionaggio internazionale. La serie è scritta ottimamente, con battute incisive, puntuali e “scorrette”; a livello di dinamica, l’impianto narrativo è solido e compatto, con un’evidente crescita già dalla seconda stagione. Il personaggio di Lamb è irresistibile nella sua sciatteria, caratterizzato da una mente acuta e veloce, mai messo all’angolo da superiori o detrattori. “Slow Horses” si muove in maniera salda confermando tutti i suoi pregi e potenzialità. Una serie da non perdere per chi ama i racconti di spionaggio, con il plus dell’umorismo sofisticato e tagliente di matrice britannica. Serie complessa, problematica, per dibattiti.

Utilizzazione

Serie indicata per un pubblico adulto.

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