SOGNANDO BROADWAY

Valutazione
Accettabile, brillante*
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Christopher Guest
Durata
91'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
WAITING FOR GUFFMAN
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Christopher Guest, Eugene LevyChristopher Guest, Eugene Levy
Musiche
Michael Mc Kean, Harry Shearer, Christopher Guest
Montaggio
Andy Blumenthal

Sogg e Scenegg.: Christopher Guest, Eugene Levy - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Roberto Schaefer -Mus.: Michael Mc Kean, Harry Shearer, Christopher Guest - Montagg.: Andy Blumenthal - Dur.: 91' - Produz.: Karen Murphy, Christopher Guest

Interpreti e ruoli

Lewis Arquette (Clifford Wooley), Bob Balaban (Lloyd Miller), Christopher Guest (Corky St. Clair), Matt Keeslar (Johnny Savage), Eugene Levy (Allan Pearl), Catherine O’Hara (Sheila Alberston), Parker Posey (Libby Mae Brown), Fred Willard (Ron Albertson), Brian DoyleMurray, Paul Benedict, Miriam Llynn, Paul Dooley.

Soggetto

La cittadina di Blaine, nel Missouri, sta per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della propria fondazione. Un gruppo di cittadini pensa che sarebbe bello festeggiare l’avvenimento con qualche solenne manifestazione, ma il consiglio comunale replica che non ci sono soldi. L’idea è quella di mettere in piedi uno spettacolo che racconti la storia della città, dalle origini ad oggi. Un regista teatrale, che ha lavorato a New York ed è tornato nella cittadina, si offre di dirigere lo spettacolo, anche se non nasconde le molte difficoltà. La compagnia viene messa insieme in maniera mista, con persone diverse per età e disposizione: una ragazza giovane, alcune coppie mature, qualche impiegato in altri settori. Quando tutti si ritrovano per le prove, vengono fuori abitudini differenti, contrasti, difficoltà di relazione con gli altri. Ma il gruppo va avanti, anche perché è annunciato l’arrivo di un impresario da New York. Dopo molte avversità lo spettacolo va in scena, in sala al posto riservato c’è un uomo che viene scambiato per l’impresario tanto atteso. Costui, alla fine, viene invitato in camerino, fa i complimenti a tutti ma dice di essere un semplice spettatore. Grande delusione, sconforto, e, dopo questa esperienza, il gruppo si divide. Qualcuno va a Hollywood, qualcun altro a Miami, altri ancora a New York o in Alabama.

Valutazione Pastorale

una commedia spigliata e gradevole, girata senza grande sforzi produttivi, con attori poco conosciuti ma con accenti simpatici e affettuosi. Si vuole dire in sostanza che ogni luogo va vissuto a misura di ciò che può offrire, che la contrapposizione tra provincia e metropoli ha un senso se ciascuna delle due conserva i rispettivi pregi e difetti. Anche la voglia di protagonismo, di fare spettacolo, tipica della società americana, deve essere commisurata sulle singole capacità, evitando di confondere illusioni, false speranze, superficialità di certe attese. Un microcosmo gustoso e brillante che, dal punto di vista pastorale, è da accogliere positivamente per l’intelligenza e la misura con cui è disegnato. Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per i minori. Da tenere presente anche in contesti in cui si voglia analizzare il piccolo, sfaccettato mondo della ‘profonda’ provincia americana.

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