SPIDER

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti***
Tematica
Bambini, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Malattia, Metafore del nostro tempo
Genere
Metafora
Regia
David Cronenberg
Durata
98'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Canada, Francia, Gran Bretagna
Titolo Originale
Spider
Distribuzione
Fandango
Musiche
Howard Shore
Montaggio
Ron Sanders

Orig.: Canada/Francia/Gran Bretagna (2002) - Sogg. e scenegg.: Patrick McGrath dal proprio romanzo omonimo - Fotogr.(Normale/a colori): Peter Suschitzky - Mus.: Howard Shore - Montagg.: Ron Sanders - Dur.: 98' - Produz.: Catherine Bailey, Samuel Hadida.

Interpreti e ruoli

Ralph Fiennes (Spider/sig.Cleg), Miranda Richardson (sig.ra Cleg/Yvonne), Gabriel Byrne (Bill Cleg), Lynn Redgrave (sig.ra Wilkinson), John Neville (Terrence), Bradley Hall (Spider bambino), Gary Reineke (Freddy), Philip Craig (John), Tara Ellis (Nora), Sara Stockbridge (Gladys)

Soggetto

Finito il periodo di internamento in un ospedale psichiatrico, il signor Cleg arriva in un pensionato per malati di mente situato nel quartiere di Londra dove é vissuto da bambino. Qui la direttrice signora Wilkinson lo trascura molto, e Cleg comincia a rivivere i fantasmi dell'infanzia. Rivede se stesso, soprannominato dalla mamma Spider, mentre osserva il padre uccidere brutalmente la madre e rimpiazzarla in casa con la prostituta Yvonne. Costretto al silenzio dal padre, Spider medita la vendetta, che concretizza costruendo un meccanismo di controllo a reticolo (o ragnatela) delle manopole del gas. Basta tirare i fili e l'amante muore. Purtroppo a perdere la vita è invece proprio la madre, sulla quale la mente degenerata del bambino ha sfogato una rabbia inconsulta provocata dalla solitudine. Il tempo trascorso non ha lenito la ferita. Ora Cleg/Spider crede di rivivere la stessa situazione e si accanisce contro la direttrice, uccidendola. Per Spider si aprono di nuovo le porte del manicomio.

Valutazione Pastorale

Patrick McGrath, autore del romanzo, conosce bene la materia trattata: é cresciuto nella più grande istituzione inglese per malati di mente criminali, il Broadmore Hospital, dove suo padre era sovrintendente medico, e, da grande, ha lavorato in un centro di salute mentale in Canada, prima di cominciare a scrivere. Cronenberg, da parte sua, rivolge da sempre l'attenzione allo studio dei meccanismi nascosti della mente umana (da "La mosca" a "Inseparabili", da "M.Butterfly" a "Il pasto nudo" a "Existenz"). Spider diventa l'esempio di un uomo fragile, nel quale il vuoto della ragione non ha trovato capacità di superamento ed è precipitato nel baratro della follia. Pur riproponendo interrogativi frequenti in tanto cinema psicanalitico (Hitchcock in primo piano), Cronenberg affronta con dolorosa commozione il percorso lungo il quale Spider diventa Cleg, ossia il bambino perde l'innocenza e diventa omicida, mai adulto, mai uomo, mai cittadino. L'angoscia di passare dalla normalità alla pazzia é detta dal racconto in modo diretto ed esplicito, in un gioco di corrispondenze tanto più spietato quanto geometrico, in una confusione di identità che è uno dei punti cruciali del dramma: l'assenza dei genitori, la condanna del loro non esserci, il male che compiono gli adulti. Da qui nasce la costruzione deformata di una realtà che non è più tale, da qui il perdersi della coscienza, da qui la pietà, il bisogno di amore più forte. Metafora di una condizione umana angosciosa ma vera, il film si ferma laddove la verità della psiche non è più conoscibile, dove c'é insondabile mistero. Film dunque di grande coinvolgimento che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, problematico e adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film, per un pubblico adulto, é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare nell'ambito del grande comparto del rapporto tra cinema e psicanalisi, tra cinema e pazzia, anche con un'attenzione alla 'costruzione' del film stesso.

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