SPRING BREAKERS – Una vacanza da sballo

Valutazione
Non utilizzabile, Sconsigliato, scabroso
Tematica
Alcolismo, Amicizia, Avidità, Carcere, Denaro, Droga, Famiglia - genitori figli, Giovani, Metafore del nostro tempo, Musica, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Harmony Korine
Durata
92'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Spring Breakers
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Cliff Martinez, Skrillex
Montaggio
Douglas Crise

Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg. e scenegg.: Harmony Korine - Fotogr.(Scope/a colori): Benoit Debie - Mus.: Cliff Martinez, Skrillex - Montagg.: Douglas Crise - Dur.: 92' - Produz.: Chris Harley, Jordan Gert, Charles Marie Anthonioz, David Zander - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

James Franco (Alien), Selena Gomez (Faith), Vanessa Hudgens (Candy), Ashley Benson (Brit), Rachel Korine (Cotty), Gucci Mane (Archie), Hather Morris (Bess), Justin Wheelon (Matt), Ashley Lendzion (Forest), Emma Holzer . (Heather)

Soggetto

Si avvicina il periodo delle vacanze di primavera, e quattro studentesse del college decidono di passarle in Florida. Per avere soldi sufficienti, compiono una rapina in un fast food, quindi arrivano a destinazione, si gettano nel caos delle feste e ben presto si trovano nei guai per detenzione di droga. Arrestate, vengono salvate dal'intervento di Alien, un gangster dalla faccia simpatica, che le fa uscire dalla prigione, pagando la cauzione. In cambio l'uomo chiede alle ragazze di rendersi disponibili a uccidere il suo nemico Archie. Qualche dubbio comincia a muoversi nella testa delle giovani, al punto che in momenti diversi, tre di loro chiamano i genitori e fanno ritorno a casa. Ne resta una, che porterà a termine la missione.

Valutazione Pastorale

Si spinge a fondo, fino all'esasperazione, la costruzione di un cinema iperteso, survoltato, ipercinetico, fatto di ubriacature visive, e si dice che ciò che si vede è la rappresentazione di ciò che accade, di una realtà disturbante eppure specchio dell'attuale vivere privo di punti di riferimento. Osservare tutto con la lente accomodante della sociologia è operazione che non fa fare tanta strada. Si annega nelle motivazioni, si dà ragione a composizioni visive e narrative all'insegna di una problematicità vuota, ubriaca di scenari patinati, decadenti, eccessivi nelle forzature del corpo e dei gesti, nella stordente conclusione del volere tutto e nell'ottenere nulla. Ma la dialettica è del tutto lontana, non pervenuta. Si vive di sballo, di stordimento, di armi che sparano allegramente. L'ambiguità del linguaggio toglie respiro a qualunque reazione emotiva. Non c'è schermo possibile. Tutto si ferma sulla superficie dei nervi e del piacere interrotto, quasi drogato. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come sconsigliato/non utilizzabile e nell'insieme scabroso.

Utilizzazione

è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni. Molta attenzione è da tenere verso minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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