SQUADRA INVESTIGATIVA SPECIALE S.I.S. – GIUSTIZIA SOMMARIA

Valutazione
Inaccettabile, Crudo
Tematica
Genere
Poliziesco
Regia
Mark L. Lester
Durata
92'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
S.I.S. (SPECIAL INVESTIGATION SECTION)
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Frank Sacks, Robert Boris
Musiche
David Michael Frank
Montaggio
Donn Aron

Sogg. e Scenegg.: Frank Sacks, Robert Boris - Fotogr.: (normale/a colori) Mark Irwin - Mus.: David Michael Frank - Montagg.: Donn Aron - Dur.: 92' - Produz.: Frank Sacks

Interpreti e ruoli

Lou Diamonds Phillips (Jeff Powers), Scott Glenn (Dan Vaughn), Chelsea Field (Kelly Daniels), Yaphet Kotto (Larson), Andrew Divoff (Angel), Richard Grove (Lloyd), William Lucking (Cusak), Ed Lauter, Daniel Quinn, L. Scott Caldwell

Soggetto

il giovane detective Jeff Powers, più volte ripreso per i suoi metodi violenti, viene assunto grazie all'interessamento di Dan Vaughn, suo vecchio capo pattuglia, nella S.I.S. Si tratta di un corpo segreto di polizia che ha l'incarico di prevenire i delitti di noti criminali, rilasciati dopo il periodo di detenzione e notoriamente recidivi. La prima missione consiste nello sventare una rapina ad una banca. Nella confusa e violenta azione tutti e cinque i rapinatori vengono massacrati, compresa una ragazza con un fucile a salve, la cui morte sconvolge l'agente Lloyd. La ragazza di Jeff, la giornalista Kelly Daniels, giunta sul posto, non riesce ad ottenere informazioni da un capitano suo amico per l'intervento di Vaughn, che ella tenta poi invano di intervistare. Costui, lasciatosi da un mese con la moglie, davanti alla cui foto ha lunghi soliloqui, manifesta segni evidenti di stress. Successivamente Kelly, mentre aspetta Jeff fuori dall'abituale ritrovo degli agenti della S.I.S., lo vede uscire con Vaughn, e s'insospettisce. La seconda azione della squadra è contro tre stupratori abituali, tre chicanos appena rilasciati. Vaughn ordina di aspettare che lo stupro sia compiuto per intervenire, ma Jeff interviene: due dei balordi vengono uccisi, mentre il terzo, Torres, tiene in ostaggio la ragazza, e sta per arrendersi a Jeff, ma viene ucciso da Vaughn. Intanto Kelly, su consiglio del direttore del giornale, indaga all'obitorio, e travestendosi da medico riesce ad ottenere preziose confidenze da un collega, che le rivela l'esistenza della S.I.S. e dei metodi efferati di Vaughn. I rapporti tra Jeff e la ragazza si fanno sempre più tesi: lui è sempre più in crisi, anche se all'inchiesta sul caso testimonia a favore di Vaughn e della squadra. Kelly scopre che l'agente Lloyd si è dimesso dalla S.I.S. e vorrebbe intervistarlo, ma questi si spara in bocca davanti alla donna. Il successivo incarico della squadra consiste nel neutralizzare tre giovani rapinatori di un bar alla moda della costa. Ma costoro risultano minorenni ed usano pistole giocattolo: ma Vaughn, che ne ha bloccato uno, nonostante l'evidenza, invita il ragazzo a consegnare l'arma e quando questo la brandisce lo uccide cinicamente. Jeff protesta col superiore, ma questi lascia chiaramente intendere che coprirà comunque Vaughn, che dopo un alterco giunge a minacciare Jeff. Vista la protezione di cui gode Vaughn nel Dipartimento (anche l'ufficiale che indaga sugli abusi rifiuta di agire contro membri della S.I.S.), Jeff rilascia un'intervista a Kelly in cui rivela ogni cosa, e prima di lasciare la squadra e Los Angeles va da Vaughn per dirgli ciò che pensa di lui. Dopo una furiosa colluttazione, in cui Jeff sta per uccidere l'ex compagno, ma lo risparmia per non "essere come lui", il giovane se ne va con Kelly.

Valutazione Pastorale

la vicenda sembra ispirata a fatti e persone reali: evidentemente l'abuso di potere è una malattia endemica della società statunitense. Il fatto che però ricorra tanto frequentemente nella loro cinematografia l'ipotesi del giustiziere, o dello squadrone, al di là di ogni controllo e con il tacito consenso delle autorità possa far piazza pulita del "marciume" della società, induce a riflettere, in un'epoca di recrudescenti "pulizie etniche" e di rinascente xenofobia e razzismo. Altrettanto inquietante è l'affermazione finale di Vaughn circa l'approvazione della gente per i suoi metodi, evidentemente contrapposti a quelli, considerati inefficaci, della giustizia ufficiale. Parrebbe quindi la tematica del film oggetto di dibattito, se, a parte la sciatta regia, la pessima recitazione, la risibilità di certe sequenze, frutto di una sceneggiatura carente, la violenza e la crudezza gratuita e ripetitiva di dialoghi e situazioni non facessero propendere per l'inaccettabile.

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