Stranizza d’amuri

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Amore-Sentimenti, Bullismo, Cronaca, Dialogo, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Morte, Omosessualità, Politica-Società, Povertà, Storia, Violenza
Genere
Drammatico, Storico
Regia
Giuseppe Fiorello
Durata
130'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Stranizza d’amuri
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Giuseppe Fiorello, Andrea Cedrola, Carlo Salsa
Fotografia
Ramiro Civita
Musiche
Giovanni Caccamo, Leonardo Milani
Montaggio
Federica Forcesi
Produzione
Eleonora Pratelli, Riccardo Di Pasquale. Casa di produzione: Iblafilm, Fenix Entertainment, Rai Cinema

Interpreti e ruoli

Gabriele Pizzurro (Nino), Samuele Segreto (Gianni ), Fabrizia Sacchi (Carmela, mamma di Nino), Antonio De Matteo (Lina, mamma di Gianni), Enrico Roccaforte (Franco), Antonio De Matteo (Alfredo), Giuseppe Spata (Ciccio, zio di Nino), Roberto Salemi (Pietro, zio di Nino), Anita Pomario (Giuseppina), Giuseppe Lo Piccolo (Emanuele), Alessio Simonetti (Turi), Raffaele Cordiano (Totò), Giuditta Vasile (Isabella)

Soggetto

Provincia di Catania, estate 1982. Durante le partite dei Mondiali di calcio, con l’Italia in volata verso la coppa, Nino e Gianni sono due sedicenni che si conoscono per caso per un incidente in motorino. Diventano amici, passano le giornate insieme, tra la spiaggia e lavori saltuari, e il loro sentimento cresce e si sfuma in qualcosa di più grande. In tutto questo, Gianni da tempo è bersaglio di bullismo e anche in famiglia le cose non vanno meglio. Quando le maldicenze sui due crescono, si attiva una vertigine di violenze senza ritorno...

Valutazione Pastorale

Tra cinema e televisione, Giuseppe Fiorello ha costruito una solida carriera come attore dal 1998, apprezzato per ritratti di figure memorabili come Salvo D’Acquisto, Joe Petrosino, Giuseppe Moscati e Domenico Modugno. Da anni il popolare interprete aveva a cuore una storia per il suo esordio alla regia: nasce così “Stranizza d’amuri”, dramma familiare ispirato a un terribile fatto di cronaca avvenuto a Giarre nel 1980. Il racconto dell’assassinio di due giovani adolescenti, Antonio e Giorgio, avvenimento archiviato come omicidio-suicidio, una morte in verità riconducibile all’omofobia. Il film “Stranizza d’amuri” è nei cinema con Bim, prodotto da Iblafilm con Rai Cinema. Protagonisti i giovani Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, insieme a Fabrizia Sacchi, Simona Malato ed Enrico Roccaforte. La storia. Provincia di Catania, estate 1982. Durante le partite dei Mondiali di calcio, con l’Italia in volata verso la coppa, Nino e Gianni sono due sedicenni che si conoscono per caso per un incidente in motorino. Diventano amici, passano le giornate insieme, tra la spiaggia e lavori saltuari, e il loro sentimento cresce e si sfuma in qualcosa di più grande. In tutto questo, Gianni da tempo è bersaglio di bullismo e anche in famiglia le cose non vanno meglio. Quando le maldicenze sui due crescono, si attiva una vertigine di violenze senza ritorno... Giuseppe Fiorello ha motivato il suo desiderio di girare questo film perché non riusciva a dimenticare quel terribile fatto di cronaca: “Questo film – ha raccontato – nasce leggendo un articolo di giornale 12 anni fa, in occasione dei trent’anni del delitto di Giarre. Ho avvertito quasi un senso di colpa nel sentire questa notizia. Mi sono sentito ‘corresponsabile’ come siciliano”. Fiorello ha messo in campo una regia e una sceneggiatura – è autore del copione con Andrea Cedrola e Carlo Salsa – marcate da consapevolezza ed eleganza. Il suo stile visivo è pulito, luminoso, teso a valorizzare al meglio lo sfondo paesaggistico e culturale siciliano, la sua Sicilia, quella che fa parte dell’album di infanzia. Un paesaggio suggestivo e malinconico che genera un cortocircuito con la durezza e la tragicità della storia. È il racconto di due giovani chiamati a decifrare sentimenti inediti e domande su di sé, sulla propria identità sessuale, in contrasto con un mondo familiare-sociale incapace di accettare. La fragilità dei due ragazzi si frantuma contro la durezza dei genitori, spaventati dalla diversità e dalle dicerie. Non c’è comprensione e la paura attiva risposte di intimidazione e di violenza. E nella cornice euforica dei Mondiali, di una vittoria mai dimenticata, va in scena un orrore silenzioso. Inaccettabile. Con un diffuso omaggio alla cornice culturale del tempo, a cominciare dalle musiche di Franco Battiato – “Stranizza d’amuri” è il titolo di un brano del cantautore, dal disco “L’era del cinghiale bianco” del 1979 –, il film di Giuseppe Fiorello è un’opera pensata anzitutto per non dimenticare, per ricordare quei due giovani, Tony e Giorgio, e al contempo un invito, nel nostro presente, a favorire una cultura dell’ascolto e del dialogo, in famiglia e società. Un racconto gestito con prudenza e rispetto, segnato da una regia raffinata. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Adatto alla programmazione ordinatia, il film è indicato per un pubblico adulto e per adolescenti accompagnati visti i delicati temi in campo.

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