STUDIO 54

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Giovani, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Mark Christopher
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
54
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
Susan Jacobs & Coatimundi Hernandez
Montaggio
Lee Percy

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Mark Cristopher - Fotogr.(panoramica/a colori): Alexander Cruszynski - Mus.(supervisione): Susan Jacobs & Coatimundi Hernandez - Montagg.: Lee Percy - Dur: 92' - Produz.: Richard N.Gausten, Dully Hally, Ira Deutchman.

Interpreti e ruoli

Ryan Phillippe (Shane), Salma Hayek (Anita), Neve Campbell (Julie Blake), Mike Meyers (Steve), Heather Matarazzo (Grace), Lauren Hutton, Michael York

Soggetto

Nel 1979 tre ragazzi si muovono dal New Jersey, decisi a conoscere finalmente a New York i luoghi di cui tanto hanno sentito parlare. Uno di questi é lo Studio 54, una discoteca di cui si dicono grandi cose. Fuori c'è la solita, grande ressa, e Steve, il proprietario, controlla personalmente tutti e decide chi va bene e chi invece rimane fuori. Quando vede Shane ne resta colpito, lo fa entrare e lo assume come aiuto cameriere. Qui Shane conosce Gregg, che ricopre il suo stesso ruolo, sua moglie Anita, che vorrebbe fare la cantante, e Julie che lavora nello spettacolo. Qualche tempo dopo, Steve promuove Shane al ruolo di barista. Gregg, che aspettava questa promozione, rimane male ed entra in contrasto con quello che riteneva un amico. Anita invece diventa cantante del locale. Shane ha una relazione con Julie ma il 31 dicembre 1979 la vede insieme a Roland, uno molto in vista, e decide di lasciarla. L'anno successivo nel locale arrivano gli agenti fiscali e scoprono irregolarità nei conti. Steve é condannato ad un anno e mezzo di carcere. Arriva una multinazionale e rileva il locale. Quando Steve torna diventa consulente dei nuovi proprietari. Lo Studio 54 chiude definitivamente nel 1986. Steve muore nel 1989 a 45 anni.

Valutazione Pastorale

I fatti raccontati sono sostanzialmente autentici: come si sa, lo Studio 54 é stato uno dei locali più in vista della New York fine anni Settanta, luogo di ritrovo di tanti nomi famosi del cinema, della moda, dello spettacolo (alcuni fanno brevi apparizioni). Su questo versante si dovrebbe dare atto al film di non nascondere niente di ciò che é stato: si andava al 54 per farsi vedere, per mettere in vetrina la propria fama e consumare sotto le luci roteanti droga e sesso. Se è evidente dunque la rappresentazione di uno spaccato di società corrotto e per niente esemplare, più stucchevole è l'intenzione, tipica di certo 'moralismo' americano, di voler tirare fuori la parte buona dei protagonisti, il loro essere in fondo 'bravi ragazzi e ragazze' nel mestiere che hanno scelto. Un tono 'melò' e quasi pseudo romantico, che irrita e disturba. Dal punto di vista pastorale, il film é costantemente negativo, e quindi inaccettabile. UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione é da escludere sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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