TERRAMATTA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Letteratura, Politica-Società, Storia
Genere
Documentario
Regia
Costanza Quatriglio
Durata
74'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Istituto Luce Cinecittà
Soggetto e Sceneggiatura
Chiara Ottaviano, Costanza Quatriglio Chiara Ottaviano, Costanza Quatriglio dal libro di memorie autobiografiche "Terra Matta" di Vincenzo Rabito
Musiche
Paolo Buonvino
Montaggio
Letizia Caudullo

Orig.: Italia (2012)- Sogg.: Chiara Ottaviano, Costanza Quatriglio dal libro di memorie autobiografiche "Terra Matta" di Vincenzo Rabito - Scenegg.: Chiara Ottaviano, Costanza Quatriglio - Fotogr.(Panorama/colori,b&n): Sabrina Varani - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Letizia Caudullo - Dur.: 74' - Produz.: Cliomedia, Cinecittà Luce in collaborazione con Film Commission Regione Siciliana.

Interpreti e ruoli

Roberto Nobile (voce narrante), Turi (se stessi), Tano e Giovanni Rabito .

Soggetto

Nato nel 1899, Vicenzo Rabito vive nella provincia di Ragusa, attraversa due guerre mondiali, affronta il dopoguerra, la ricerca di un posto di lavoro fisso, si sposa e crea una famiglia. Dopo una vita da analfabeta, avverte la necessità di scrivere un'autobiografia e scrive 1027 pagine con una vecchia mOlivetti prestata dal figlio Giovanni. Proprio Giovanni, d'accordo con i fratelli Gaetano e Salvatore, consegna i manoscritti all'Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano.

Valutazione Pastorale

Le memoria di Vincenzo Rabito ottengono il Primo Premio al concorso diaristico nazionale della cittadina in provincia di Arezzo e vengono pubblicate con il titolo "Terramatta". Nel mettersi di fronte a questo materiale, Quatriglio aveva la necessità di creare una linea d'incontro tra pagina scritta e immagini. La trova nel grande archivio dei cinegiornali. Scegliendo con opportuno montaggio spezzoni di storia e di cronaca, nasce una armonica sovrapposizione tra la voce di Rabito (l'attore Roberto Nobile) e i fatti che cadenzano il trascorrere del tempo. La lingua di Rabito è fatta di invenzioni e di brucianti intuizioni, e lo sguardo del documento ne diventa prezioso supporto. La regista con intensità e senza didascalismi disegna l'incontro tra micro e macro storia, e apre lo spazio giusto per la memoria. Un bel prodotto che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in occasioni mirate, per avviare riflessioni sui molti spunti che propone.

Le altre valutazioni

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