Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Ugo Fabrizio Giordani e Alfredo Arciero - Scenegg.: Leo Benvenuti e Piero De Bernardi con la collaborazione di Ugo Fabrizio Giordani e Alfredo Arciero - Fotogr. (Panoramica/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Riccardo Galardini, Giovanni Nuti - Montagg.: Nicola Barnaba - Dur.: 100' - Produz.: Medusa Film.
Interpreti e ruoli
Alessandro Gassman (Pietro), Gian Marco Tognazzi (Tommaso), Manuela Arcuri (Nina), Marisa Merlini (la nonna), Miranda Martino (la madre), Valentina Persia (Daniela), Marco Messeri (Filippo), Philippe Leroy (Yanez), Grata Vaillant (etologa), Lucianna De Falco (Lucia)
Soggetto
I fratelli Tiraboschi, Pietro e Tommaso, che non si parlano da anni, si ritrovano in una mesta circostanza: il ritorno in patria dei resti del padre, deceduto all'estero. Ma al momento dell'apertura, la bara risulta vuota. Dopo attimi di sgomento, i due, esasperati dai lamenti della mamma e desiderosi di capire se sono orfani o abbandonati, decidono di andare alla ricerca del padre. Le indagini partono dal luogo dove si sono avute le ultime tracce, a Kuala Lumpur, capitale della Malesia. Tra le molte persone che incontrano durante la ricerca, la più in evidenza é Nina, un'italiana che li accompagna nelle isole del Borneo. Il viaggio si dimostra più lungo del previsto, e va avanti ora a piedi, ora in barca, profanando tombe, rischiando l'arresto, il taglio della testa, incontrando Yanez, i pirati e altri personaggi. Il comportamento strano della ragazza è causa di molte incomprensioni tra i due. Dopo voci e notizie contrastanti, viene fuori la figura di un padre godereccio e un po' imbroglione. Nina rivela di essere anche lei figlia dell'uomo e quindi loro sorella. Infine incontrano una donna, che afferma di essere la sua ultima moglie, mentre sta celebrando il funerale con una nutrita schiera di figli, eredi di tutta l'isola con le proprietà annesse. A quel punto Pietro e Tommaso pensano che possono far credere a casa di essere morti, per potere a loro volta rimanere lì. Forse Nina potrebbe non essere loro sorella...
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia che, pur muovendosi nel solco di un canovaccio molto collaudato (la storia di un viaggio, la ricerca di una persona, con tutto ciò che ne consegue in termini di avventure, equivoci, sorprese), non riesce a mantenere un convincente equilibrio narrativo. Le colpe maggiori sono forse da attribuire alla recitazione esagitata e quasi isterica del due protagonisti: più che essere antitetici e quindi complementari, fanno a gara a togliersi spazio e battute, non parlano ma urlano, sbraitano, si azzuffano anche quando non se ne vede veramente il bisogno. Il tono costantemente sopra le righe mette in secondo piano anche qualche bel passaggio della regia, quasi tutta in esterni negli scenari malesiani. Stereotipi e battute un po' facili attraversano qua e là il copione. Nell'insieme si può dire che il film cerchi di affrontare, riuscendovi solo a tratti, il tema della ricerca d'identità nel rapporto genitori-figli. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, segnalando la superficialità come il tratto prevalente del racconto.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria come spettacolo assai modesto. Non si vedono altri tipi di utilizzazione. Attenzione per i più piccoli in occasione di passaggi televisivi casalinghi.