THE AGRONOMIST

Valutazione
Accettabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Libertà, Mass-media, Politica-Società, Povertà-Emarginazione
Genere
Documentario
Regia
Jonathan Demme
Durata
90'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Wyclef Jean, Jerry "Wonda" Duplessis
Montaggio
Lizzie Gelber, Bevin McNamara

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Jonathan Demme - Fotogr.(Normale/a colori e B&N): Aboudja, Jonathan Demme, Bevin McNamara, Peter Saraf - Mus.: Wyclef Jean, Jerry "Wonda" Duplessis - Montagg.: Lizzie Gelber, Bevin McNamara - Dur.: 90' - Produz.: Jonathan Demme, Bevin McNamara, Peter Saraf.

Soggetto

Viene ripercorsa l'attività sull'isola di Haiti di Jean Dominique, laureato agronomo a Parigi, diventato poi giornalista radiofonico, voce della protesta popolare, attivista politico, più volte esiliato e tornato in Patria. Dal regime di Duvalier alla presidenza di Aristide, la parabola di Jean Dominique si conclude tragicamente il 3 aprile 2000 quando viene assassinato all'ingresso della sua radio libera.

Valutazione Pastorale

L'idea di dedicare un omaggio al coraggioso Jean Dominique era venuta a Demme quando l'amico era ancora in vita. La morte violenta, intervenuta in corso di lavorazione, ha dato forza rinnovata, anche se tragica, all'operazione messa in piedi dal regista americano de "Il silenzio degli innocenti". Haiti è un'isola, un Paese, che da decenni vive nella tormentata, difficile ricerca di un governo democratico che garantisca sviluppo e progresso. Militari, funzionari corrotti, l'intervento non sempre richiesto degli Stati Uniti hanno reso difficile intervenire a modificare situazioni che sembrano aver portato gli abitanti alla rassegnazione. Dominique ha provato a scuotere questo torpore, intuendo l'importanza dei mezzi di comunicazione e quindi usando la radio come una sorta di arma puntata sulle nefandezze dei governanti. Per gran parte Demme si sofferma sul protagonista, lasciandolo parlare, raccontare, commentare. Ne esce il ritratto di un uomo carico di entusiasmo, sinceramente proteso ad eliminare i soprusi contro la dignità umana e a lottare per una democrazia magari non ben definita ma pulita e trasparente. Una figura di martire disegnata con qualche passaggio un po' celebrativo ma senza accenni di retorica. Interessante è anche il quadro di fondo, la ricostruzione (con documenti d' epoca) della storia di Haiti, un luogo (ma Demme non lo ricorda) anche la Chiesa italiana ha promosso progetti sociali ed educativi come la costruzione di scuole ed università. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto perdibattiti.

Utilizzazione

più che per la programmazione ordinaria, il film si rivolge ad occasioni mirate, come avvio ad una riflessione sulla non sempre conosciuta situazione dei luoghi del Centro America.

Le altre valutazioni

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